Jennifer Haines (De Mornay) si è fatta, benché ancora giovane, la fama di avvocatessa abilissima nel difendere i propri clienti. Le si presenta David Greenhill (Johnson), accusato di uxoricidio, che si dichiara innocente ma che si vanta di essere un perfetto gigolò. Lei, attratta dall'ambiguo individuo, accetta la difesa.
Note
Lumet si concede qualche volta una parentesi "alimentare", dignitosamente realizzata.
Devo dire la verità, in questo film non riuscivo a staccare gli occhi da Rebecca de Mornay, veramente affascinante nei tailleur e nelle scarpe (coi tacchi a spillo) di un'agguerrita avvocatessa che deve difendere il fascinoso quanto misterioso Don Johnson dall'accusa di uxoricidio. Se lei è perfettamente sexy, Johnson gigioneggia.
All'epoca devo dire mi deluse. Ci si poteva permettere di giudicarlo come un Lumet minore. Rivisto oggi, e in proporzione all'andamento del mercato cinematografico odierno, ha acquistato molto più valore.
Dopo un abbozzo di "stoppaggio" (troppo "patinato"), prontamente bloccato da mia moglie (sindrome di Don?), ho dovuto ricredermi: senza parlare di capolavoro, per carità, mi é piaciuto, anche perché la parte calza a pennello a Johnson. Voto: 7 (sette).
David Greenhill (Don Johnson),gigolò sfacciato e dichiaratosi impenitente donnaiolo accusato di uxoricidio,si presenta ad una giovane valente avvocato, Jennifer Haines (Rebecca De Mornay), che ne subisce ben presto il fascino e ne assume la difesa senza sapere a cosa sta andando incontro. In una metafora però il cacciatore si confonde con la preda.
Seguendo i canoni classici del giallo hollywoodiano,poco sangue,erotismo solo accennato,in contrasto con i leit-motives dei thriller di maggior successo dell'ultima decade,"Per legittima accusa" ha però il difetto di tralasciare quello che vorrebbe essere il suo maggior motivo d'interesse,l'indagine per chiarire se il protagonista Don Johnson è colpevole o no.Tecnicamente corretto,il film… leggi tutto
Devo dire la verità, in questo film non riuscivo a staccare gli occhi di dosso da Rebecca de Mornay, veramente affascinante nei tailleur e nelle scarpe (coi tacchi a spillo) di un'agguerrita avvocatessa che deve difendere il fascinoso quanto misterioso Don Johnson dall'accusa di uxoricidio. Se lei è perfettamente sexy (sarà anche piccola la bionda, ma ha delle gambe… leggi tutto
Devo dire la verità, in questo film non riuscivo a staccare gli occhi di dosso da Rebecca de Mornay, veramente affascinante nei tailleur e nelle scarpe (coi tacchi a spillo) di un'agguerrita avvocatessa che deve difendere il fascinoso quanto misterioso Don Johnson dall'accusa di uxoricidio. Se lei è perfettamente sexy (sarà anche piccola la bionda, ma ha delle gambe…
Pur non essendo un capolavoro la visione è convincente e si segue con interesse. Pur essendoci il lato “giallo” la vicenda si svolge sul giuridico, ben svolto dalla protagonista. Anche la parte del “cliente” anche se a volte risulta poco credibile è svolta adeguatamente. In conclusione lo reputo un film più che vedibile e scorrevole.
Ben presto David si introduce anche nella vita non solo professionale ma anche privata di Jennifer che deve difenderlo mostrando i suoi tratti paranoici e di maschio alfa dominante, nonché ritenuto responsabile di uxoricidio e non solo.
La regia di Sidney Lumet rende bene una atmosfera ambigua che riesce a mantenere viva l’attenzione dello spettatore alternandosi le figure…
L'ambiziosa avvocatessa Jennifer Haynes(De Mornay) accetta di difendere David Greenhill(Johnson),un gigolò accusato di uxoricidio,anzi diciamo pure la quintessenza della misoginia.Presto se ne pente ma il giudice la costringe ad assistere il cliente ,però è lei a aver bisogno di aiuto.Più che i colpi di scena contano l'atmosfera ambigua e l'abile costruzione di una…
Pandette, codici e martelletti. Arringhe, requisitorie e sentenze.
Imputato alzatevi. Formuli il suo giuramento. L'udienza è tolta.
Proviamo un giro nelle aule di tutto il mondo, alla ricerca di colpevoli e…
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Commenti (4) vedi tutti
Devo dire la verità, in questo film non riuscivo a staccare gli occhi da Rebecca de Mornay, veramente affascinante nei tailleur e nelle scarpe (coi tacchi a spillo) di un'agguerrita avvocatessa che deve difendere il fascinoso quanto misterioso Don Johnson dall'accusa di uxoricidio. Se lei è perfettamente sexy, Johnson gigioneggia.
leggi la recensione completa di Marco PoggiAll'epoca devo dire mi deluse. Ci si poteva permettere di giudicarlo come un Lumet minore. Rivisto oggi, e in proporzione all'andamento del mercato cinematografico odierno, ha acquistato molto più valore.
commento di monsieur opalDopo un abbozzo di "stoppaggio" (troppo "patinato"), prontamente bloccato da mia moglie (sindrome di Don?), ho dovuto ricredermi: senza parlare di capolavoro, per carità, mi é piaciuto, anche perché la parte calza a pennello a Johnson. Voto: 7 (sette).
commento di Roberto MorottiDavid Greenhill (Don Johnson),gigolò sfacciato e dichiaratosi impenitente donnaiolo accusato di uxoricidio,si presenta ad una giovane valente avvocato, Jennifer Haines (Rebecca De Mornay), che ne subisce ben presto il fascino e ne assume la difesa senza sapere a cosa sta andando incontro. In una metafora però il cacciatore si confonde con la preda.
leggi la recensione completa di massimo45