Regia di Ferruccio Casapinta vedi scheda film
Ferruccio Casapinta: chi era costui? Grazie al web riemerge, a quasi mezzo secolo dalla sua (rapida e indolore) uscita sui grandi schermi, La bambola di Satana, esordio ed epitaffio nel mondo del cinema per questo regista e sceneggiatore pressochè improvvisato, ma comunque non disastroso. La mediocrità della pellicola è evidente, ma non si può non riconoscere a Casapinta e ai suoi collaboratori artistici e tecnici la buona volontà di mandare in porto un prodotto quantomeno accettabile, diciamo così: il meno trasandato possibile. E questo nonostante il budget sia striminzito in maniera evidente e la sceneggiatura - che porta anche le firme del regista di serie B Giorgio Cristallini e di un altro Carneade, cioè Carlo M. Lori (con collaborazione ai dialoghi di Alfredo Medori) - sia ben poca cosa, come può esserlo una storia horror-gotica che non spaventa mai e risulta sempre telefonata. Fra gli interpreti i nomi provenienti dalle seconde/terze linee dei contemporanei casting nostrani si contano sulla punta delle dita: e sono i più quotati sul cartellone (Erna Schurer, Roland Carey, Aurora Bautista - accreditata come Aurora Batista nei titoli di testa, Ettore Ribotta e Ivan Giovanni Scratuglia in una particina), con ruoli anche per i semisconosciuti Lucie Bomez e Manlio Salvatori; la colonna sonora è di Franco Potenza, la fotografia a colori vivacissimi (smaccatamente, esageratamente pop) di Francesco Attenni. 2,5/10.
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