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La bambola di Satana

Regia di Ferruccio Casapinta vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La bambola di Satana

di undying
3 stelle

Il peggiore gotico italiano, modellato sulla falsariga de Il gatto e il canarino. Un pasticciato intreccio di horror, thriller, giallo e spy-story che brilla unicamente per la presenza di Erna Schurer. Attrice spiazzata, ma all'occasione pronta a rimuovere i vestiti.

 

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Dopo la morte di Sir Ballianor, la nipote Elizabeth (Erna Schürer/Emma Costantino) in qualità di erede si presenta al castello di famiglia, accompagnata dal fidanzato Jack (Roland Carey) e una coppia d'amici. La lettura del testamento procede senza intoppi, ma Elizabeth apprende dalla governante Carol (Lucia Bomez) delle intenzioni da parte di Ballianor, rilasciate prima del decesso, di volere vendere il castello. Circostanza che ossessiona l'erede, dopo che la stessa ha visitato i sotterranei con presenza di celle, armi e strumenti di tortura e venendo informata di un'antica leggenda di amore e morte (protagonista un'omonima Elizabeth) risalente al medioevo. Tormentata da sogni e incubi spaventosi, Elizabeth è ormai convinta a vendere la proprietà al vicino Paul Reno (Ettore Ribotta). Jack però inizia a indagare, arrivando a scoprire un complotto ai danni dei Ballianor, dovuto a un giacimento di uranio nei terreni circostanti il castello.

 

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La bambola di Satana (1969): scena

 

Unica regia di Casapinta, La bambola di Satana è un tardo (pseudo) gotico italiano anticipatore dei complotti alla Emilio P. Miraglia, che risalta per una serie di impeccabili anomalie: da una regia fallimentare (con abuso di zoom, avanti e indietro) a recitazioni involontariamente caricaturali, sprofondate nel trash anche a causa di dialoghi penosamente elementari. Montato senza criterio, con totale assenza di scene notturne e con sequenze in un ristorante popolato sempre dalle stesse tre persone (vestite in identica maniera nonostante riprese nel locale in giorni differenti), presenta una spiazzata protagonista che per nostra fortuna non difetta (nelle sequenze oniriche) nel rimuovere i vestiti (al minuto 50 è persino visibile un capezzolo), finendo per essere l'unica ragione che spinge a mantenere aperti gli occhi.

 

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La bambola di Satana (1969): scena

 

Il tormentone del film è dato dal continuo ed estenuante dibattito sul fatto che Ballianor volesse vendere o meno la proprietà, centro di un giallo che trova inimmaginabile soluzione negli ultimi minuti, tra i più brutti a memoria d'uomo mai pensati i girati. Si ricorda giusto l'interessante e vagamente grottesca sequenza all'interno del sepolcro, vittima Erna Schürer (pseudonimo di Emma Costantino), valorizzata da una curiosa colonna sonora. Mentre non può sfuggire la somiglianza del plot con il classico racconto di John Willard, concepito nel 1922 e originalmente nato come opera teatrale, che ha influenzato buona fetta di cinema giallo dai tempi de Il castello degli spettri (Paul Leni, 1937) sino a Il gatto e il canarino (Radley Metzger, 1978): erede ospite nel castello con un gruppo di invitati, al cui interno è presente una pazza tenuta segregata in una camera (la paralitica Jeanette). Un titolo del tutto assurdo, privo di giustificazione, contraddistingue questo ripetitivo e noiosissimo pastrocchio, penalizzato da una evidente incapacità alla base della produzione (scarsa sceneggiatura e pessima regia).

 

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La bambola di Satana (1969): scena

 

Top trash 

 

A circa 20 minuti dall'inizio del film, Elizabeth e Jack saltellano in un campo, diretti verso un cespuglio. Paul Reno, vicino di casa impegnato nella caccia, li incrocia apostrofando: "Ehi, voi dove andate? Lì ci sono le sabbie mobili!"

Dopo uno scambio di battute generiche, Elizabeth e Jack ringraziano sorridenti per essere stati avvertiti. 

 

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La bambola di Satana (1969): scena

 

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"C'è una parola in questo cruciverba che non mi viene, Manolito. Sai per caso quale sia il simbolo dell'uranio?
– Aspetta... Dell'uranio... Vediamo... Dell'uranio... Dell'uranio... Dell'uranio... Pum?"

(Quino)

 

Trailer

 

F.P. 01/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 89'51")

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