Regia di Calin Peter Netzer vedi scheda film
Giovane coppia dalla perfetta intesa sessuale, si sforza in modo tenace per raggiungere quella complicità caratteriale che invece li vede divisi e poco omogenei. Torna il bravo rumeno Netzer in una travagliata storia di carnalita' e riflessione caratteriale sulla coppia.
CINEMA OLTRECONFINE
Toma e Ana sono studenti universitari poco più che ventenni che si innamorano in modo cocente uno dell'altra. Lei proviene dalla campagna, da una famiglia umile che si informa con vita, alla prima occasione utile, delle possibilità economiche che gravitano sulla famiglia di lui. La quale si piazza all'interno di una borghesia benestante, e che infatti vede molto male l'unione tra i due ragazzi, rampollo assieme a ragazza disturbata ed instabile.
Ana infatti soffre di un lieve disturbo bipolare, che le crea talvolta reazioni sproporzionate agli eventi in corso e scatti di ira o tensione difficili da gestire.
Toma la ama e non vuole perderla, tanto più quando la ragazza si scopre incinta.
Entrambi, seppure in periodi e con percorsi differenti, si sottopongono In seguito a sedute psichiatriche e a consigli medici volti ad aprire ed agevolare un dialogo di coppia che sappia andare anche oltre la perfetta ed indiscutibile intesa sessuale.
Torna, per l'occasione in concorso alla Berlinale 2017, il regista rumeno Calin Peter Netzer che mi aveva entusiasmato qualche anno fa con l'incalzante film processual-familiare dal titolo "Il caso Kerenes".
Anche qui, come allora, la famiglia occupa spazi e tempi fondamentali nella vicenda, che letteralmente mette a nudo le sfaccettature più intime e private di una coppia fisicamente inscindibile, ma che tuttavia stenta a trovare una quadra anche dal punto di vista intellettuale e caratteriale.
Per rendere e rappresentare efficacemente l'atmosfera carnale che trasuda in quel rapporto di coppia travagliato ma anche appassionato, Netzer non si tira indietro di fronte alla necessità di mostrare scene di sesso esplicite: e lo fa senza mezzi termini, mostrando una scena di sesso ed intesa sesduale davvero poco simulata, forte di un coito affannato e animaleschi del ragazzo diretto suglu organi femminili esposti della giivane attrice. Onore al merito e al coraggio dei due coraggiosi e vitali giovani protagonisti, attori di cinema e non pornostar, per quanto ne so, volenterosi e temerari al punto da sconfinare in zona pornografia, seppur d'autore e mai gratuita; una rappresentazione impudica ma soprattutto funzionale a descrivere una sitiazione di coppia che appare generalmente opposta alle problematiche più frequenti, ove affiatamento e intesa mentale, nonché la routine, finiscono per sopprimere l'intesa sessuale. Qui tutto il contrario.
Coproduzione franco-romena, "Ana non amour" non raggiunge la potenza narrativa e la scaltra lucidità de "Il caso Kerenes", ma descrive efficacemente e con sfrontata vitalità carnale una insolita e mai arrendevole intimità di coppia all'interno di una civiltà spesso ancora irriducibilmente divisa da classi e convenzioni sociali che si ergono ancora ritte come barricate inviolabili.
Un film in cui la potenza dell'intesa sessuale riesce ad esprimersi concretamente anche ricorrendo solo ad una improvvisa e completa scena di sesso, evitando inutili e poco oneste ripetizioni furbe e calcolate da civettuolo film che ammicca al porno autoriale.
Il bel manifesto del film riassume efficacemente in un flash visivo il concetto che sta alla base dell'operazione: il venirsi incontro, aggrapparsi uno all'altro, sostenendosi nella complessità del convivere gestendo due caratteri e due teste complesse e due caratteri non sempre conciliabili.
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