Regia di Joe Dante vedi scheda film
Brillante e sagace satira della vita nella provincia americana firmata da Joe Dante, ma anche clamoroso fiasco al botteghino, che contribuì non poco alla crisi di Tom Hanks, culminata nel colossale flop de "Il falò delle vanità" di De Palma (uno dei titoli più sottovalutati di sempre). In Italia "L'erba del vicino" è uscito direttamente in video cassetta: misteri della distribuzione. Dante conduce con intelligenza e brio, per almeno tre quarti del film, una vicenda accattivante e piena di humor, stuzzicando la curiosità dello spettatore desideroso di capire che cosa succede in quella misteriosa casa vittoriana e soprattutto chi sono i suoi inquietanti inquilini: vivono solo di notte, scavano strane buche nel giardino, hanno un modo tutto loro di buttare i rifiuti, provocano scosse elettriche violente ed inspiegabili durante la notte. L'improvvisa scomparsa poi di un vicino anziano, che ha lasciato a casa da solo il suo adorabile cagnolino, in realtà non molto amato dagli altri vicini, soprattutto un irascibile e militaresco Bruce Dern, (il migliore del gruppo) il quale al mattino si ritrova sempre sul suo giardino i ricordini della bestiolina, parecchio dispettosa nei suoi confronti, aumentano la convinzione che qualcosa di sinistro stia per accadere. Dante riesce nel miracolo di farci identificare completamente con il trio dei protagonisti capitanato da Hanks (un po’ sopra le righe, soprattutto nel finale) che, in vacanza dal lavoro, decide di indagare per scoprire la verità, piuttosto che trascorrere qualche giorno al lago con la famiglia. Gli uomini però, nonostante la loro curiosità, non hanno nemmeno il coraggio di bussare alla porta della casa per conoscere la realtà: sarà necessario l'intervento delle loro mogli (tra cui una paziente e ispirata Carrie Fisher), decise, sicure e soprattutto esasperate dalle fallimentari indagini dei mariti a consentire un incontro con i misteriosi vicini, che in effetti almeno fisicamente si riveleranno una specie di famiglia Addams (e la visita è uno dei momenti più spassosi di tutto il film, con gli imbarazzi e i silenzi dei protagonisti). Il finale, purtroppo, non è all'altezza del resto del film e smentisce anche l'assunto di fondo: si poteva dimostrare come spesso i veri matti, paranoici e ossessivi siano le persone a prima vista normali (come in effetti urla lo stesso Hanks ai suoi compagni di avventura, dopo che ha fatto esplodere la villa dei vicini senza avere trovato nulla di sospetto che confermasse tutti i suoi dubbi e paure), mentre chi in apparenza è un po’ fuori di testa, in realtà è molto più sano e responsabile. Peccato perché è comunque un film godibile che non ha però il coraggio di condurre fino in fondo le sue idee.
Voto: 6 e mezzo.
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