Regia di Paolo Cavara vedi scheda film
Bizzarro spaghetti western, ricco di venature surreali, notturne. E' l'unica incursione nel genere del regista Paolo Cavara, iniziatore dei mondo's insieme a Prosperi e Jacopetti, la cui carriera cinematografica si affastella perlopiù di gialli e thriller all'italiana. Lo stesso tratto troviamo in questo Los Amigos, brutta traduzione di Deaf Smith & Johnny Ears, due rivoluzionari alle prese con un tentativo di golpe militare in Texas (supportato dal più forte Stato tedesco dell'epoca, la Prussia). Il taglio del film non ricalca gli schemi classici dello spaghetti, se non nella sparatoria finale (in ogni caso ben orchestrata e non banale). Cavara approfondisce maggiormente gli aspetti psicologici in particolare del legame d'amicizia tra i due protagonisti, un Franco Nero caciarone ingrifato perenne e un Anthony Quinn sordomuto ma razionale e pianificatore.
I due attori se la cavano egregiamente, supportati anche da una sceneggiatura mai debordante e dialoghi convincenti. La protagonista femminile, la prostituta Susie, è l'attrice Pamela Tiffin, che occhieggia e non poco l'attrice bionda del secondo Trinità (non ricordo sinceramente il nome). Del capolavoro di Barboni si prendono anche altri caratteristi (il Timido ad esempio) e la colonna sonora, anche in questo caso una ballad molto malinconica. Quali sono dunque i punti di forza del film? Una storia credibile, diversa dal classico stilema western vendetta/ingiustizia, che si contorna di note politiche (prendendo probabilmente spunto da Giù la testa, di qualche anno prima). Inoltre va premiata la scommessa di Cavara di puntare su un protagonista sordomuto, in un genere dove già sono abbondanti i silenzi. L'epilogo finale è poi meraviglioso. In definitiva un western insolito, da consigliare anche a chi (come me) non è uno sfegatato del genere. Voto 7 e mezzo.
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