Regia di Sergio Leone vedi scheda film
E' considerato il più grande film western della storia; non credo di poterlo confermare per il semplice fatto di aver visto ben pochi western, ma Il buono, il brutto, il cattivo è decisamente qualcosa di epico.
Clint Eastwood interpreta il solito avventuriero senza nome, soprannominato Biondo, ed è "il buono" del titolo, nonostante sia completamente privo di scrupoli. Pistolero abilissimo con l'immancabile sigaro in bocca, il biondo è in società con un'autentica canaglia da western, il bandito Tuco Ramirez, vale a dire "il brutto": Tuco, ricercato per 2000 $, si lascia catturare per farsi portare alla forca e poi farsi liberare in extremis dal biondo, con la sua classe al fucile. E intanto, la taglia su Tuco aumenta sempre più, con i due che dividono a metà i soldi...
Intanto, un mercenario, "il cattivo" (ma detto Sentenza), è alla ricerca del soldato confederato sotto falso nome Bill Carson, il quale avrebbe nascosto da qualche parte ben 200.000 $; sulle tracce di Carson si ritrovano per caso anche il biondo e Tuco, ma ognuno dei tre possiede informazioni imprescindibili da quelle degli altri e devono allearsi per arrivare a scoprire l'ubicazione dei 200.000, mentre imperversa la Guerra di Secessione americana e quindi i tre, oltre ad essere impegnati in un personale scontro in cui nessuno può fidarsi di nessuno, devono guardarsi le spalle dai soldati e dagli orrori della guerra...
La durata del film può sembrare eccessiva, ma le tre ore volano, grazie all'innumerevole numero di scene e battute memorabili e all'impeccabile caratterizzazione dei tre protagonisti, che ci porta ad essere indecisi sul tifo fra il biondo e Tuco, continuamente soci ed ex-soci, ugualmente bastardi e simpatici.
Eli Wallach e Lee Van Cleef sono eccellenti, persino Clint mostra notevoli miglioramenti, mentre la tecnica di Leone si è decisamente affinata e regala inquadrature perfette, toccando l'apice con un finale perfetto in ogni fotogramma, aiutato, come in tutta la durata del film, dalle musiche di Ennio Morricone, che coronano alla grande il "triello" finale nel cimitero, in cui Leone infila primissimi piani sugli intensi sguardi dei protagonisti e dà lezioni di montaggio, creando una suspense degna di un thriller.
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Gran film chef e bella opinione...dirò forse una stupidaggine ma il film della trilogia che preferisco è "per qualche dollaro in più"
Stiamo vedendo un film. E' piacevore, scorre bene, le scene sono varie, i personaggi ben caratterizzati, la storia avvince e scorre senza sostanziali intoppi, la fotografia e la scenografia sono di livello elevato. Per me potrebbe durare anche il doppio, non è che devo correre a cambiare il pannolino al pupo. L'opinione è buona, asciutta e soddisfacente, scritta bene. Ecco quindi che penso di avere il titolo di dare il mio voto di utilità. Un saluto a te cheftoni. (ma non sempre è possibile perdere il tempo, oltre a leggere attentamente l'opinione, lasciare anche un commento: in questo periodo avrei potuto leggerne un'altra.Andando di questo passo la giornata dovrebbe essere di 72 h). Dedo
@Bukowski91: grazie, purtroppo martedì scorso mi sono perso "Per qualche dollaro in più" e non posso né contraddirti né confermare ciò che dici...;-) comunque, troverò il modo di vederlo a breve.--------------------------------------------------------------------@Dedo: tranquillo, io non sono in polemica sulla legittimità del voto di utilità. Sono d'accordo con te, non credo vada "giustificata" un'utilità...A scanso di equivoci, ti ringrazio sia del voto sia del commento...Ciao!
Grazie cheftony, ho chiesto per mera curiosità perché spesso sono il primo a riportare simili espressioni ma non sempre indago sulla fonte delle stesse che spesso è utile a capire anche l'attendibilità delle stesse. Tra l'altro adoro questo film per cui tutto ciò che rafforzi questa convinzione è ben accetto. Merci.
Eli Wallach, il Tuco Ramirez , dicono le biografie che fosse laureato in storia, e avesse fatto il sergente durante la seconda guerra mondiale, la vita da film.
Eh sì, pare che Wallach avesse appena iniziato varie scuole di recitazione teatrale in gioventù, giusto prima di farsi tutta la WWII fino al '45.
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