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Il buono, il brutto e il cattivo

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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La recensione su Il buono, il brutto e il cattivo

di bradipo68
10 stelle

La trilogia del dollaro si chiude col botto.Il western di Leone assume dimensione epica e in un universo parallelo dove la guerra di secessione americana più che per rispettare alti ideali di uguaglianza è fatta per pure esigenze di banditismo,si stagliano prepotenti i tre personaggi che sono indicati nel titolo:il Biondo(buono),Tuco(il brutto) e Sentenza(il cattivo).Ma i ruoli sorpattutto nel finale rutilante sono assolutamente intercambiabili in continui ribaaltamenti di prospettiva.La guerra e il west in generale diventano occasione per un ironia beffarda con toni accentuatamente grotteschi.La ricerca del tesoro nascosto presente in molti western come in molti noir diventa puro espediente narrativo per disegnare un mondo sempre mitizzato ed idealizzato,qui apertamente deriso.Qui invece di eroi senza macchia e senza paura vediamo uomini sporchi,sudati,segnati dal tempo e dalla fatica che vivono in un lembo di civlità nel bel mezzo di un deserto.Non esistono ideali,non esistono casacche buone o cattive,esiste solo l'arte della sopravvivenza.E a volte il destino è beffardo come in quella sequenza in cui Tuco e il Biondo non esitano a travestirsi da Sudisti e quando vedono soldati all'orizzonte vedendoli di grigio ammantati(come sudisti) si fanno notare con le loro belle divise.Ma purtroppo per loro le divise dei soldati sono blu,solo rese grige dalla polvere.Questo per fare un esempio dell'ironia beffarda che pervade tutto il film.A differenza degli altri due della trilogia che sono western più canonici se mi si può passare il termine,si comincia a vedere uno stile personalissimo nel girare le sequenze,stile in cui il montaggio vorticoso e la musica che non è semplice tappeto sonoro ma quasi un personaggio aggiunto,fanno un tuttuno che resta bene impresso nella memoria.Il film è poi contraddistinto da battute formidabili(nonostante ricorra sempre il numero 3 il Biondo in una scena afferma che è 6 il numero perfetto,come le pallottole della sua pistola),da personaggi assolutamente peculiari e che quasi non hanno nulla a che spartire col genere,come il capitano nordista alcolizzato e disilluso interpretato da un magistrale Giuffrè,come il rude caporale Wallace(interpretato dal grandissimo Mario Brega) che pur dalla parte dei cosiddetti buoni non lesina sevizie e botte ai prigionieri o come gli stessi protagonisti che cercano di barcamenarsi come meglio possono in un mondo altrimenti inospitale.Memorabile il duello a tre finale in una pellicola che è forse quella che definisce meglio i contorni dell'epica western secondo Sergio Leone.Un capolavoro che travalica i confini tra i generi...

Su Rada Rassimov

particina all'inizio

Su Eli Wallach

un indimenticabile Tuco

Su Lee Van Cleef

anche il suo Sentenza non si scorda tanto facilmente

Su Clint Eastwood

il laconico Biondo con cappello e sigaro in bocca...inimitabile

Su Sergio Leone

tra i suoi western è quello che preferisco.Un capolavoro che travalica i confini dei generi

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