Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Linklater l'ha rifatto. O meglio, lo aveva già fatto una ventina di anni prima. Ma io l'ho conosciuto con Boyhood, un film che riesce a parlare di vita in un modo semplice, prendendo una fetta grossa dodici anni di vita appunto, raccontandola senza artifici. Con Dazed and Confused le emozioni che ho provato sono state simili, ma l'approccio è stato completamente differente. Invece che una dozzina d'anni, con questo film Linklater parla di vita utilizzando una sola giornata.
Questo film è un manifesto generazionale che, riferimenti storici che diventeranno con gli anni sempre più difficili da cogliere a parte, riesce a rendersi universale. Parlando appunto di esistenza. I film di Linklater riescono a emozionare e a far pensare all'esistenza ritraendola contemporaneamente sia come inutile sia come infinitamente preziosa, da vivere intensamente. Prende una contraddizione e la spiega, rendendo logico un ossimoro.
Dazed and Confused riesce inoltre a parlare contemporaneamente di esistenza nella sua totalità, sia a soffermarsi sulla gioventù. Utilizzando junior e senior del liceo riesce inoltre a dividere ancor più il discorso sulla gioventù, separandolo in due parti. Da una parte ci sono le matricole. Il lavoro di narrazione che viene fatto su di loro, in particolare sul personaggio chiamato Mitch Kramer, è sublime. Riproveremo anche noi le sue stesse emozioni, quando tutto era nuovo ed entrare nel mondo degli adulti era un'esperienza vera e propria, in cui anche le cose che adesso sono routine erano una botta di adrenalina. Dall'altra parte ci sono gli studenti dell'ultimo anno, che vivono quella fase della vita che li porterà effettivamente nella vita adulta, con tutte le responsabilità che cominciano a pesare come un macigno, e la paura del futuro.
Il tutto è condito da un cast di personaggi che dietro a un leggero stereotipo nascondono una conoscenza profonda dei comportamenti umani, giovanili e non. Questo film è assurdo, perché ti porta a vivere emozioni profonde pur non vivendo effettivamente l'attimo, ma anzi ti porta a sognare di rivivere quei momenti. Che sono momenti per definizione, e non torneranno mai indietro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta