Regia di Otto Preminger vedi scheda film
VOTO 7+ DIVERSO Preminger dichiarò di aver scritto la sceneggiatura di questo film giorno per giorno divertendosi ed improvvisando. E forse il maggior pregio di Angel Face, oltre alle risapute doti tecniche sta proprio nella libertà di scrittura, sempre legata ad un genere -il noir- ma con confini sempre meno definiti. Per prima cosa la Dark Lady: ammaliatrice, sempre alla base dello schema criminale ma non più priva di scrupoli, anzi da carnefice diventa martire d'amore (mèlo al massimo!) con un maschio-vittima da subito consapevole della trappola, uomo 'medio' senza essere ingenuo e sprovveduto. La parte negativa dell'opera così viene occupata dall'avvocato, senza scrupoli, è lui il vero 'approfittatore del destino' (ruolo chiave nel filone), avvoltoio in cerca di umanità debole ed emotivamente indifesa. Dunque se le carte in gioco sono le solite, il loro utilizzo è ribaltato, ripartendo proprio dai cliché 'intoccabili' di un'intera era manipolati con intelligenza ed originalità, un po' come un altro grande come Siodmak fece ne Il romanzo di Thelma Jordan nel '49. Preminger conferma il proprio ruolo di grande interprete del genere dopo il capolavoro Laura/Vertigine del '44, accompagnando l'evoluzione di questo cinema.
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