Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film
Come dice quel vecchio detto?Il paese è piccolo e la gente mormora? Ecco il film di Clouzot parte proprio da questo assunto.Partendo da una sequenza perlomeno curiosa in cui si arriva a fare una sorta di panoramica del paesino partendo dal suo cimitero il film parla di un paese in cui alcune lettere firmate "Il corvo" prima mettono in dubbio la moralità di un medico,il dottor Germain, alludendo a una sua presunta relazione con una donna sposata e poi addirittura agiscono a tutto campo parlando di aborti illegali,di notizie riguardanti sempre il dottore e il suo passato e di altre faccende da tenere nascoste sulle personalità più in vista del paese.E le lettere vengono fatte ritrovare in modi sempre più spettacolari(addirittura una di queste viene fatta calare dall'alto in chiesa mentre il prete sul pulpito sta facendo la sua predica).Il risultato è lo scompaginamento totale del tessuto sociale del paese,un clima di generale sospetto in cui si crea un tutti contro tutti che danneggia il normale vivere civile.Il finale è volutamente ambiguo:c'è un deus ex machina autore di tutto questo ma Clouzot lascia la sua fine avvolta nel mistero.Il corvo è una radiografia impietosa della provincia francese(ma potrebbe essere una qualsiasi provincia di qualsiasi nazione) fatta decine di anni prima del cinema di Chabrol,un film multiforme sospeso tra il giallo,il noir e il melodramma(la storia sentimentale del dottore),che tratta il tema della delazione con un preciso punto di vista(affermando che anche un delatore può avere le proprie ragioni) che gli costò la mancata diffusione nei due anni successivi fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.Ela censura lo preseguitò ancora.Il film infatti fu prodotto con capitali tedeschi e accusato senza mezzi termini di filonazismo.A distanza di tanti anni il suo fascino rimane immutato sia dal punto di vista visivo per alcune sequenze di stampo espressionista(nel finale la madre del suicida che cammina per i viottoli del paese è inquadrata con prospettive trasversali deformanti con impresisonanti giochi di ombre) che per quello sostanziale visto che racconta una storia ancora attualissima sollevando questioni non banali come quella dell'aborto e dell'adulterio che all'epoca erano considerati dei veri e propri tabù.Bellissimo il personaggio del medico,dalla mentalità aperta e moderna,ateo e libero pensatore autonomo.Splendida una battuta in cui lui chiede al Dr Vorzet ,primario psicologo il suo orientamento religioso.Alla domanda se si ritiene credente lui si definisce prudente perchè non bisogna mai chiudersi tutte le porte.Un prudente ante litteram...
alcune sequenze sono veramente splendide,il ritmo elevatissimo,la tensione regge fino alla fine
ottimo
brava
grande prova
notevole
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