Regia di William Keighley vedi scheda film
Il celebre scrittore Sheridan Whiteside, arrivato in una cittadina dell’Ohio per tenere una conferenza, ha un incidente che lo costringe in carrozzella e deve essere ospitato in una casa di suoi ammiratori, da dove continua a seguire le sue molteplici attività e cerca anche di dirigere la vita di chi gli sta intorno, soprattutto della fida segretaria che vorrebbe sposarsi con un giornalista locale. Commedia-tourbillon piena di porte che si aprono, personaggi che entrano ed escono, telefoni che squillano. Il protagonista è francamente antipatico: resta un manipolatore insensibile, per quanto la sceneggiatura cerchi di trasformarlo in burbero benefico; e, se alla fine indirizza le cose nella direzione giusta, è solo per sentirsi egoisticamente il demiurgo della situazione. Bette Davis è ancora abbastanza giovane da interpretare un ruolo da innamorata, sia pure alle sue ultime occasioni matrimoniali: qui però deve fronteggiare l’insidiosa concorrenza di Ann Sheridan in gran tiro, che viene tolta di mezzo in modo sporco. Quasi impossibile enumerare i riferimenti, espliciti o indiretti (e non sempre chiari per lo spettatore di oggi), a figure della Hollywood contemporanea.
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