Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Durante una vacanza a Roma Martha (Cartensen) - donna schiava del dispotismo paterno - conosce casualmente Helmut (Böhm). A Konstanz, dove vive, ritrova tempo dopo l'uomo in occasione di un matrimonio di comuni amici. I due si sposano. Per Martha, che crede di potere finalmente assaporare i piaceri dell'unione coniugale, è l'inizio della fine. Sottoposta ad ogni genere di vessazione psicologica, la donna ha un primo saggio del sadismo del marito durante la luna di miele, quando questo, che la vuole vedere frettolosamente abbronzata, la fa ustionare. L'escalation procede con insulti, letture coatte (Statica delle dighe!), prescrizioni e proscrizioni, fino alla clausura domestica, l'uccisione del gatto e, in ultimo, il dramma di un incidente automobilistico che la inchioda perennemente alla carrozzina. Esploratore degli abissi dell'animo umano col gusto dell'iperbole e il fascino per il torbido, Fassbinder si lascia ispirare da un racconto di Cornell Woolrich per accarezzare un tema a lui caro, quello dei rapporti sadomasochisti nel rapporto coniugale. Più vicino ad Angoscia che a Shining, Martha parte con toni grotteschi e ritmo soporifero per poi decollare in una dimensione claustrofobica e ossessiva.
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