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Buone notizie

Regia di Elio Petri vedi scheda film

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La recensione su Buone notizie

di alan smithee
7 stelle

"Vedi io ho bisogno della trivialità, per difendermi dalla spiritualità".

Un umorale funzionario di una grande società, vive gli effetti demoralizzanti di una disaffezione coniugale che lo ha reso apatico e distante da una moglie che quasi lo ignora, nemmeno invogliata a fargli scenate e completamente avulsa da scene di gelosia che un naturale attaccamento all'altro coniuge potrebbe in qualche modo giustificare.

Quell'annoiata e glaciale atmosfera familiare viene rotta dall'entrata irruenta, nella vita del nostro protagonista, di un suo amico di vecchia data, così relegato nei cassetti più lontani della memoria, che il nostro protagonista stenta persino a riconoscerlo appena lo rivede.

L'amico, in evidente stato emotivo alterato, gli comunica di essere convinto che qualcuno abbia intenzione di ucciderlo. Il protagonista si confronta anche con la bella moglie dell'amico, con cui lo stesso avrà anche una relazione, fino a quando l'amico verrà effettivamente fatto fuori, dando in qualche modo ragione alle paure considerate fuori luogo confidate all'amico, e riservando al nostro uomo anche una incredibile sopresa finale inerente sua moglie.

Tra i viali e i parchi di una città allo sbando devastata dai rifiuti non più né meno che alcune nostre città recentemente afflitte dall'emergenza spazzatura, Buone notizie, film con cui Elio Petri si accomiata prematuramente dal cinema e dal mestiere di regista, è una amara riflessione, con qualche lampo satirico-apocalittico di preveggenza, sul declino morale e sentimentale che affligge una società post boom economico, ritrovatasi a cercare le motivazioni di una vita che ormai una certa agiatezza ha ricondotto verso una solitudine senza scampo.

Cinismo, supponenza, diffidenze reciproche e disamore, che non esclude anzi incoraggia un sesso rabbioso ed animalesco consumato con brama di soddisfazione ferina, guidano il nostro freddo protagonista verso un abisso che solo alla fine si palesa come tale.

Ottimo ed efficace il quartetto di protagonisti: Giancarlo Giannini, Angela Molina, Paolo Bonacelli, Aurore Clément, a cui si affiancano, in gustosi e sapidi ruoli di contorno, la sexy e disinibita collega Ombretta Colli, e il vigliacco sindacalista approfittatore Ninetto Davoli

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