Regia di Romano Scavolini vedi scheda film
La missione suicida di tre soldati americani in Vietnam, che devono trafugare delle casse contenti – si suppone – preziosissimi documenti segreti.
Rambo (1982) ha lanciato un filone di discreto successo, quello dei film di guerra con protagonisti eroici soldati americani impegnati in (o reduci dal) Vietnam; Dogtags è ancor più ispirato da Rambo 2 – La vendetta (1985), se si vuole, e racconta la storia di tre soldati impegnati a trafugare delle casse di documenti dalla giungla dell’Indocina. Violenza, tensione, paesaggi tropicali: gli ingredienti ci sono tutti, ma la storia è abbastanza stereotipata anche se – va riconosciuto – l’idea di raccontarla a ritroso partendo dall’indagine di un giornalista per rintracciare i tre protagonisti riesce a dare una maggior vitalità (e un briciolo di originalità in più) al lavoro. Dietro la macchina da presa e sul copione il nome è lo stesso: quello di Romano Scavolini, mai banale nelle sue scelte artistiche; qui dimostra di cavarsela leggermente meglio nel primo ruolo, confezionando un’opera a budget ristretto, ma formalmente gradevole, per quanto limitata nelle potenzialità della trama. Per capirci: una scena madre è quella dell’amputazione della gamba con strumenti di fortuna; già di per sé non una trovata particolarmente notevole, viene seguita da una scena di sesso – per quanto poco più che accennato – totalmente fuori luogo dal punto di vista logico. Ma che la narrazione sia un po’ pasticciata appare ancora più chiaro dalla didascalia finale a riguardo dei crimini di guerra in Vietnam, evidentemente pretestuosa. Nel cast Clive Wood, Baird Stafford e Robert Haufrecht occupano i ruoli principali: e sono i nomi di maggior spessore. 3,5/10.
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