Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Negli ultimi mesi della guerra di secessione, un ufficiale nordista (mandato per punizione a comandare un fortino-carcere) mette insieme un gruppo di prigionieri sudisti, delinquenti comuni e soldati volontari per organizzare una spedizione contro una banda di Apache che ha massacrato i coloni di una fattoria e rapito tre bambini; l’inseguimento prosegue in Messico, dove i nostri si scontrano con le truppe francesi. A complicare le cose c’è poi una vecchia rivalità fra i due leader, il nordista e il sudista, che un tempo erano amici. Caso da manuale di un’idea di cinema radicalmente nuova calata in un’estetica non ancora pronta ad accoglierla: qua e là si intravedono sprazzi del futuro Peckinpah (cioè esibizioni di cruda violenza), ma il contesto è convenzionale e pieno di luoghi comuni (i sudisti gentiluomini decadenti, le guide indiane infide, i messicani allegri nonostante la povertà, un religioso pronto a menare le mani). Nonostante i tagli imposti dalla produzione, che rendono sconnessi certi passaggi narrativi, ci sono lungaggini. Un passo indietro rispetto al precedente Sfida nell’Alta Sierra.
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