Regia di Alvin Rakoff vedi scheda film
Film insolito e ambizioso, che unisce in modo quasi del tutto randomico la meccanica del body-count con lo spettro del nazismo. Rakoff però galleggia egregiamente nel suo derelitto gotico-necroforo, grigissimo, laido, un allucinato altrove denso di simboli mortiferi in cui ogni personaggio è come rapito da una sorta di travaglio cosmico. Violento, cupo, magnificamente allestito. Da riscoprire.
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