Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Il cinema di David Cronenberg è macelleria intellettuale, in cui è l'idea della carne a risultare inquietante: la sostanza del corpo non è, come nei film horror, una polpa molle e pulsante, fatta per lacerarsi e sanguinare, bensì una massa fredda, grigia e solida, che cresce come una tumefazione dentro l'anima, sottraendosi al controllo del pensiero. E' la propaggine organica di un incubo, come il cordone fibroso che unisce due gemelli siamesi, o il videolettore addominale di "Videodrome" e gli arnesi viventi di "eXistenZ". Cronenberg pratica un onirismo della fisicità, operando sulla materia anatomica come Lynch opera sul contenuto cerebrale. A pesare, sull'esistenza dei due fratelli Mantle, è la loro identità genetica, la condivisione della vita embrionale che ha creato, fra loro, una sorta di invisibile legame vascolare. La loro somiglianza non è un semplice fatto di apparenza: è, invece, la prova tangibile di un'unità sdoppiata, di un'entità bicefala che, come un utero tricorne, vede la propria funzionalità compromessa dalla propria molteplicità. Procedere in coppia rallenta il passo, specchiarsi in un altro sé dà origine ad un circolo vizioso, in cui il confronto autoreferenziale si attorciglia come una spirale, strangolando la volontà. Due essere fra i quali circola la stessa linfa sono come parassiti che si succhiano a vicenda, e quando l'uno vede venir meno le sue forze, anche l'altro finisce per intossicarsi del morbo che lui stesso ha inoculato. Quello di "Inseparabili" è un rapporto che non passa per il calore tenero e avvolgente di un abbraccio, bensì stringe come una tenaglia, mentre è guidato da un cavo metallico che trasmette meccanicamente impulsi ed emozioni, secondo un rigoroso principio di azione e reazione. Questo film si inserisce come una lama di gelo sotto l'epidermide: in esso l'erotismo e la follia, anziché spazi di sfrenata libertà, sono infatti compartimenti stagni di una psiche ridotta ad ingranaggio, che partorisce feticci di gomma e acciaio chirurgico, perché il sistema vincolato dei due corpi è troppo rigido e ingombrante per consentire all'amore, alla fantasia e ai sogni di correre e volare.
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