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Non si maltrattano così le signore

Regia di Jack Smight vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non si maltrattano così le signore

di axe
7 stelle

Un serial killer prende di mira donne sole di mezza età; sfruttando traverstimenti, s'introduce nei loro appartamenti, ne carpisce la fiducia e successivamente le strangola. E' incaricato delle indagini Morris Brummel, un investigatore dall'indole remissiva, vittima delle recriminazioni della bisbetica madre, con la quale condivide l'alloggio. Il serial killer, dopo ogni assassinio, telefona a Brummel, instaurando con lui un rapporto di dileggio e sfida; Brummel, non riuscendo a far individuare la provenienza delle telefonate, è costretto ad elaborare altri stratagemmi per far uscire l'omicida allo scoperto, provocandone una dura reazione. Jack Smight dirige un poliziesco intriso di humour macabro, che ho trovato ben realizzato sotto il profilo della caratterizzazione dei personaggi. Christopher Gill, il "cattivo" - interpretato da Rod Steiger - è molto abile nell'interpretare i ruoli collegati all'aspetto esteriore che adotta; nell'ultima parte del racconto, vediamo che questa capacità è collegata al suo essere un attore di lungo corso, nonchè proprietario di un teatro. Ciò spiega l'ampia disponibilità di trucchi e vestiti. Abbiamo conferma - ciò era stato ipotizzato dagli inquirenti - che la pulsione omicida nasce da un rapporto disturbato con la defunta madre, la quale lo ha preceduto nella direzione del teatro; l'assassino esorcizza uccidendo il senso di inadeguatezza scaturito dall'insoddisfazione della donna nei suoi confronti. Il detective Brummel (George Segal) è aiutato nell'individuazione dall'essere vittima dello stesso, malsano rapporto con la mamma; egli, nei dialoghi con essa, esce perdente da ogni confronto con il fratello; gli viene rimproverato d'essere un semplice poliziotto, di non avere prospettive di carriera, di non avere una compagna, ne' figli. Morris, uomo sornione e riflessivo, è in grado di affrontare con il dovuto distacco i costanti malumori materni; pur esacerbato, continua a condurre una vita normale senza cadere in psicosi. Non ha particolari problemi nell'allacciare un rapporto con Kate (Lee Remick). La spigliata ragazza finisce nel mirino del killer ma riesce a sfuggire ad una sua aggressione. Christopher, di lì a poco, è individuato; ciò pone fine in maniera tragica - nel vero senso della parola, su un palcoscenico - alla breve ma intensa carriera dell'assassino. L'intreccio non è complesso; la tensione è comunque elevata in virtù delle diverse sequenze che mostrano il serial killer circuire le vittime predestinate, persone molto sole e dalla mente "semplice". La storia è ambientata in una grande città statunitense, i cui evidenti benessere ed edonismo nasconde malamente i disagi psicologici che si annidano qua e là tra i suoi abitanti; solitudine, avidità, morbosità. Alla drammaticità degli eventi l'artista oppone un'ironia di fondo nella narrazione; questa scelta conferisce originalità all'opera e rende la visione molto gradevole.

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