Regia di Registi vari vedi scheda film
Un matrimonio riparatore; uno impossibile per differenza di età; uno andato anni prima a pezzi, che sembrano improvvisamente ricomporsi; uno 'per invidia' verso l'amico/rivale; uno di convenienza.
Cinque differenti tipologie di matrimoni in altrettanti episodi diretti da una cinquina di registi; il tutto accomunato dall'identità di tempo (ferragosto) e spazio (l'Emilia-Romagna cara a Pupi Avati, produttore del lavoro e dietro la macchina da presa di uno dei segmenti). Un'idea interessante e forse anche ambiziosa dal punto di vista sociologico; l'affresco che si compone in Sposi è però frammentario e il mosaico è composto da tessere troppo diverse fra loro, non tanto nella riuscita estetica (il cast tecnico è molto simile nei vari episodi), quanto nei toni applicati dagli autori. In linea di massima comunque tutto si richiama ovviamente al cinema avatiano, fra fenomeni di provincia e tragicommedie del quotidiano, con finale dolceamaro in cui prevale la componente positiva, ottimista; la scelta più coraggiosa è quella di montare insieme tutto il materiale girato, alternando i segmenti in maniera tale da offrire l'idea di una continuità narrativa che però, purtroppo, nei fatti manca. Gli altri quattro registi sono Antonio (fratello e co-produttore) Avati, Cesare Bastelli, Felice Farina e Luciano Manuzzi; fra gli interpreti svettano parecchi nomi degni di nota, a cominciare dal giovane, ma già ben noto Nik Novecento (prematuramente scomparso proprio al termine delle riprese di questo film), per continuare con Carlo Delle Piane, Jerry Calà, Alessandro Haber, Ottavia Piccolo, Simona Marchini, i gemelli Ruggeri (Eraldo Turra e Luciano Manzalini), Delia Boccardo ed Elena Sofia Ricci. Eleganti le musiche di Riz Ortolani. 3,5/10.
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