Regia di William Friedkin vedi scheda film
Il titolo italiano è fuorviante. Nella prima mezzora ci si domanda: perchè il salario della paura?
"Sorcerer" dà invece un tocco mistico alla pellicola, in stile "L'esorcista", in stile Friedkin. Eh si perché in questo film c'è molto più di quello che appare, come in un incantesimo. Per certi versi potremmo definirla una versione tragica e cerebrale di "Final Destination" e allo stesso tempo un action movie più coinvolgente del "Duel" di Spielberg!
L'evoluzione dei fatti ci tiene tesi come corde di violino, ci affezioniamo ai protagonisti, empatizziamo con loro; per la serie il male e il bene coesistono e sono affascinanti proprio per questo: la capacità di incastrarsi così perfettamente; una dicotomia molto cara al regista. Assassini e criminali disposti a uccidersi per denaro si scoprono affezionati gli uni agli altri col passare del tempo. Ma quando arriva la catarsi è troppo tardi e la tragedia dell'uomo, della vita si abbatte su di loro, come il karma. Questo è l'Uomo di Friedkin: l'inetto, il pazzo, il delinquente che per le sue debolezze e stramberie piace; ma che nella vita fallisce in una visione cinica del mondo.
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