Regia di Gianni Franciolini vedi scheda film
Peripezie di un maestro elementare, fra pressanti minacce di sfratto, inutile attesa di delibere parlamentari sugli stipendi degli statali, velleitarie tentazioni di sciopero (parola pressoché impronunciabile all’epoca) e interventi miracolosi. Per i primi 20’ siamo in pieno clima neorealista, e De Sica deve essersi divertito a fare questa specie di Umberto D. con tanto di cagnolino in fuga. Poi si punta decisamente sul versante fiabesco-surreale: l’incontro con un principe indiano che non si rende conto di nulla perché è superiore a tutto, l’arrivo di un elefantino imballato dentro un camion, la passeggiata notturna per le strade di Roma, l’approdo a un convento di suore. Il problema è che Franciolini non ha lo stesso talento dell’autore di Miracolo a Milano, cosicché viene fuori solo una commedia curiosa e simpatica. I momenti migliori sono quelli che mostrano la misera quotidianità della famiglia, con un padre sognatore ma messo alle strette dalle crudezze della vita, una madre preoccupata e quattro bambini che fanno tenerezza, specialmente la più piccola (commovente la scena del regalo di compleanno inventato riciclando un orologio da tasca).
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