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L'uomo di Alcatraz

Regia di John Frankenheimer vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'uomo di Alcatraz

di dedo
8 stelle

Birdman of Alcatraz realizzato da John Frankeneimer nel ’62 è un film di grande spessore, ma  non una delle sue opere migliori. Tratto dall’omonimo libro di Thomas E. Gaddis, che lo scrisse agiograficamente basandosi esclusivamente su testimonianze di terzi, si svolge come se fosse diviso in due parti. Nella prima descrive il personaggio Robert Stroud, condannato per omicidio, come una figura negativa, dura, intollerante, violenta, chiusa in sé stessa,  ostile nei confronti dei compagni di prigionia, morbosamente legato da affetto profondo verso la madre. Nella sua aridità morale malmena un carcerato e uccide il capo delle guardie, per l’intransigenza e disumanità dimostratagli. Condannato a morte, la madre cerca con ogni mezzo di intercedere presso il Presidente ottenendo il carcere a vita, in regime di isolamento. Per caso raccoglie un passerotto di nido, lo alleva, lo nutre, lo addestra, gli si affeziona. Ben presto si ritrova con la cella piena di canarini che altri detenuti hanno richiesto e concentrandosi su questi innocui animaletti assiste, rapito, alla schiusa delle uova ed alla nascita della vita in un ambiente che invece tende ad annientarla.  Nella seconda, dopo una sfuriata nei suoi confronti da parte di un secondino eccezionalmente benevolo, riconosce che il suo comportamento deve essere modificato, sia pure senza venir meno alla sua dignità di uomo, e cambia improvvisamente personalità, divenendo più aperto, più posato, più riflessivo, più gentile, più disponibile. Riuscendo a farsi una ragione della detenzione, aiutato dal miracolo delle cove e nascita dei i piccoli pennuti, comincia a studiarli scientificamente, affrontando studi altamente specialistici. A seguito di una moria diffusa, mette a punto un medicinale ad hoc e pubblica un testo di alto rigore scientifico sulle malattie degli uccelli, che riscuote grande risonanza in campo nazionale. Uno scienziato loda il suo lavoro presso le autorità del carcere ed intercede per lui, una biologa lo sposa, facendo ingelosire la madre che abbandona ogni attività per cercare di salvare il figlio. Ma la burocrazia carceraria lo trasferisce, senza animali ad Alcatraz e lui, che ormai  sa come acculturarsi ed approfondire argomenti ostici, pur sapendo del rischio che corre (“quando si vive in questo immondenzaio per più di 30 anni, tutto è un rischio”), scrive “La storia delle prigioni federali dal 1790 alla formazione dell’Ufficio Centrale per le Carceri “, nel quale evidenzia come gli uomini in gabbia come uccelli, subiscono dal personale corrotto, malversazioni, trattamenti stupiditi, sadici, senza tenere conto che per riabilitazione si deve intendere  “restituzione della dignità” ad un prigioniero.

Lo stile narrativo, corposo, denso, di grande tensione, lineare, distaccato, eccellente nella prima parte, si attenua nella seconda, dando così la sensazione di una certa discontinuità. Tuttavia la grandiosa interpretazione di Burt Lancaster, sobria, asciutta, efficace e la coreografia, costretta in spazi chiusi, claustrofobica, riescono a trasmettere l’oppressione, la angoscia, la disperazione della popolazione carceraria. Un discorso a parte merita la eccellente fotografia di Burnett Guffey che utilizza il b/n ed i grigi  come sostegno alla tensione narrativa. Un momento particolare merita attenzione: la dischiusa delle uova in cui la plasticità delle immagini viene rafforzata dalla particolare illuminazione laterale che, mettendo in evidenza il soggetto ed offuscando lo sfondo, richiama alla mente il Caravaggio. Le vicende si svolgono prevalentemente nel carcere di Leavenworth (da cui un titolo poco appropriato). Il trasferimento ad Alcatraz avviene quando è già un ornitologo affermato. E’ un evidente atto di accusa rivolto al sistema carcerario che giustifica le sue rigide regole per indurre alla riabilitazione, ma che di fatto riesce solo a reprimere la personalità dell’individuo. Non fu concesso a Stroud di vedere il film: questi morì in carcere un anno dopo la distribuzione, dopo 54 anni di detenzione. Degna di menzione la colonna musicale del grande Elmer Bernstein. Voto 8,5

Sulla colonna sonora

Ottima, di grande sostegno e coinvolgimento nel film. L'autore è il grande Elmer Bernstein

Cosa cambierei

forse la seconda parte potrebbe essere parzialmente scorciata

Su John Frankenheimer

Straordinario regista che compie una coraggiosa opera di denuncia sociale

Su Burt Lancaster

E' straordinario nel ricoprire il ruolo Stroud, della sua metamorfosi caratteriale e della sua capacità autodidatta di affrontare con capacità e caparbietà argomenti di grande impegno e difficoltà. Una delle sue migliori prestazioni

Su Karl Malden

Ammirevole nella parte d Harvey Shoemaker, ottuso burocrate.

Su Thelma Ritter

Madre di Stroud è una straordinaria caratterista, abile anche in genere non drammatici, che si presta ottimamente nella parte

Su Edmond O'Brien

E' la voce (in originale, ma da noi è doppiata) dello scrittore Gaddis, che appare per pochi minuti all'imbarcadero verso Alcatraz

Su Betty Field

La moglie Stella ha un ruolo ninore, ma si cala perfettamente nella parte

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