Regia di Bill Duke vedi scheda film
Le simpatiche suore tornano a Las Vegas a chiedere aiuto alla prorompente Deloris. Questa volta la cantante che, nella prima puntata, è stata costretta a farsi monaca per sfuggire ai criminali che la minacciavano, deve vedersela con gli indisciplinati ribelli senza causa di una scuola di San Francisco, il cui amministratore è un imbalsamato James Coburn. Velo, grinta, linguaggio svelto e maniere sbrigative, suor Maria Claretta compie un secondo miracolo. La scolaresca passa dal rap al solfeggio, dall'ignavia all'orgoglio. Siamo dalle parti di una classe di ripetenti iscritti al serial "Saranno famosi": disagi adolescenziali e vocazioni musicali, rasta e brillantina, febbre da sabato pomeriggio e dignità e pregiudizi. L'intreccio, la recitazione, i dialoghi, a bassissima definizione televisiva, hanno la debolezza strutturale di ogni moscio film medio di matrice hollywoodiana. La regia di Bill Duke, che è l'unico a fingere che Sister Act 2. Più svitata che mai non sia un sequel, è inesistente e mette in ordine le scene come fossero i dischi in un juke box. Le canzoni della colonna sonora e Whoopi Goldberg sono piacevoli e sciupate.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta