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Dave. Presidente per un giorno

Regia di Ivan Reitman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dave. Presidente per un giorno

di Lina
8 stelle

Commedia simpatica, buonista e con un senso dell’humor politicamente corretto che devo ammettere mi è piaciuta più di quanto m’aspettassi. I suoi spunti possono ricordare in maniera molto vaga la storia de’ “Il principe e il povero”, ma anche quella de’ “La maschera di ferro” poiché ha come soggetto uno scambio dei ruoli di due persone completamente diverse e dalle personalità opposte che presiedono anche posizioni sociali molto differenti. Uno è un cittadino qualunque con un’anima gentile ed altruista e l’altro è addirittura il presidente degli Stati Uniti, uomo dalla sensibilità modesta nei confronti dei problemi del popolo e che da anni finge pubblicamente di continuare ad avere una relazione con la First Lady con la quale in realtà ha troncato da tanto tempo, facendosela invece con le altre.

 

Lo scambio dei ruoli avviene quando il presidente ha un ictus proprio durante un rapporto sessuale con la sua amante ed il cittadino qualunque che ne è fisicamente la sua copia identica, viene convinto a prendere il suo posto sostituendolo con un inganno che però non si rivelerà nocivo per gli Stati Uniti, anzi. Il cittadino finto presidente, rivoluzionerà un po’ il sistema favorendo categorie in difficoltà come i senza tetto e sarà in grado di cavarsela egregiamente ottenendo il rispetto del popolo americano e perfino la benevolenza della First Lady che intuirà l’inghippo quasi fin dall’inizio, ma lo supporterà non appena si renderà conto del suo altruismo e della sua dolcezza d’animo, qualità che sapeva non erano proprie del suo ex marito… nascerà così gradualmente anche una carinissima storia d’amore tra loro due che pur non riempendo del tutto il piatto, lo renderà quantomeno molto gradevole e saporito!

 

L’happy-ending è alquanto prevedibile e d’obbligo, ma lascia con un sorriso sul volto perché non esalta solo la bellezza di un sentimento tenero e puro come quello condiviso da un uomo ed una donna finiti insieme per uno strano scherzo del destino, ma esalta anche la bellezza di una trama ben sviluppata ed interessante attraverso la quale Reitman affronta con il giusto tatto e riguardo e con un pizzico di ironia, tematiche delicate e di una certa importanza e spessore quali il disagio sociale dei disoccupati e dei senza tetto; la lotta contro lo spreco danaroso da parte dei governatori che spesso investono il patrimonio dello stato in spese ed iniziative superflue (come pubblicità davvero futili e ridicole); la falsità del mondo dei vip piena di inganni e che per convenienze propagandistiche devono spesso accettare di ricoprire immagini pubbliche differenti da quelle vissute realmente nella loro vita privata; l’egocentrismo, l’avidità, il cinismo e la corruzione dei politici; il tradimento in contrapposizione alla voglia di onestà e di salvare una nazione dai suoi drammi e problemi comuni ecc.

 

Si lascia notare naturalmente il cast ricco di volti familiari simpatici su cui spicca quello di Kevin Kline che in questo caso impegnato in un doppio ruolo, pur non gigioneggiando come in altri film, diverte ugualmente concedendo una prova intensa, deliziosa ed accattivante. Buona la sua alchimia sul set con Sigourney Weaver che anche offre un’ottima prova accattivante e necessaria ed indimenticabili si rendono infine le buffe faccette sorprese di Charles Grodin ed i ruoli secondari di supporto alla trama interpretati dai veterani del cinema Frank Langella e Ben Kingsley.

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