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Paper Moon

Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Paper Moon

di claudio1959
10 stelle

Lo sguardo di Tatum O’Neal, bello, commovente. Paper Moon senza di lei, non sarebbe il capolavoro che è. Film bellissimo commovente, ma non sentimentalistico, da stravedere.

Ryan O'Neal, Tatum O'Neal

Paper Moon (1973): Ryan O'Neal, Tatum O'Neal

Tatum O'Neal, Ryan O'Neal

Paper Moon (1973): Tatum O'Neal, Ryan O'Neal

Tatum O'Neal, Ryan O'Neal

Paper Moon (1973): Tatum O'Neal, Ryan O'Neal

Ryan O'Neal, Tatum O'Neal

Paper Moon (1973): Ryan O'Neal, Tatum O'Neal

Paper Moon U.S.A. 1973- La trama: Moses Pray(Ryan O’Neal)un piccolo truffatore incontra Addie Loggins(Tatum O’Neal) una bambina di nove anni, al funerale della sua mamma. Alcuni partecipanti alla cerimonia funebre, notano una somiglianza tra la piccola e Moses e gliela danno in affido, con la missione di portarla in Missouri dalla zia. L’uomo dopo insistenze accetta e fra i due nascerà durante la frequentazione e le avventure insieme un sentimento particolare, quasi da padre e figlia. La Recensione: Paper Moon ambientato nel 1935 è un gioiello per cinefili, il film è splendente in un bn che lo valorizza e lo ha fatto diventare un classico del cinema di tutti i tempi. Paper Moon è un film a tratti commovente, ma non sentimentalistico, lo deve allo straordinario debutto di Tatum O’Neal, talmente brava da meritare di vincere Academy Award come miglior attrice non protagonista nel 1974, a soli dieci anni di età, la più giovane vincitore di un premio Oscar, di tutte le edizioni. La O’Neal di una grande capacità espressiva e di una naturalezza davanti alla mdp, straordinaria, una bambina matura, sveglia e di grande personalità, nel 1980 un’altra bambina ebbe un ruolo importante, Sara Stimson, nel bellissimo “E io mi gioco la bambina”. Sarà l’unico film di questa attrice bambina, ma quanta poesia, quanta tenerezza e capacità di adattarsi al ruolo. Paper Moon è un film che rivisto oggi è ancora fresco e godibile, assolutamente non datato, le espressioni della bambina sono stupende, la spigliatezza e naturalezza davanti alla mdp colpiscono e fanno centro, nel cuore degli spettatori. La storia di un padre...., (nella realtà Ryan O’Neal e’ il padre di Tatum), forse di una figlia, che cominciano a conoscersi e capirsi , durante il viaggio, ad avere un rapporto di fiducia, a volersi bene, attraverso la provincia americana, il rapporto comincia con indifferenza, ma piano piano arriva ad una complicità familiare, diventano una coppia affiatata e dedita agli “affari insieme”, come le vendite di bibbie alle vedove, oppure i trucchi nei negozi, con i soldi da cambiare. La bambina Addie ci conquista con la sua grinta precoce, l’aspetto da maschietta ed il modo di fare spigliato e privo di malizia, ma dietro questa maschera, la bambina cela un profondo bisogno di affetto e voglia di tenerezza, Tatum O’Neal riesce a rendere pienamente questi sentimenti, in modo realistico . Il film in molte scene e visto dai suoi occhi, dai suoi pensieri, dalle sue azioni, basta vedere il suo volto, per capire il suo stato d’animo, le sue espressioni ci fanno capire tutto il suo mondo Interno. Sono due simpatiche canaglie, che pur nella miseria di quei tempi, con sagacia ed intelligenza sbarcano il lunario, certamente, non in modo etico, ma come si fa a biasimarli, vista la miseria economica di quegli anni difficili. Le immagini del film sono limpide, grazie al talento del direttore della fotografia Laszlo Kovacs, lo stesso di “Targets”, l’esordio di Peter Bogdanovich, il film oltre che di immagini e’ anche di atmosfera, con la ripresa delle città, dagli ampi parcheggi e gli spazi sconfinati, il vento poi, come ne “L’ultimo spettacolo”, lo sentiamo, lo percepiamo e crea un effetto malinconico, ma realistico. Deliziosa anche Madeleine Khan, l’altro personaggio, che si ritaglia un ruolo importante. Trixie una ragazza dai facili costumi, che fa invaghire di se Moses, ma ci penserà la bambina a sistemarla e farla abbandonare il padre putativo, ci riuscirà con uno stratagemma di grande astuzia. Peter Bogdanovich da studioso del cinema dimostra una grande conoscenza del cinema classico, lui sostiene che i film più belli sono stati girati, quindi bisogna rifarsi a quelli, perché il meglio e’già avvenuto, per piacere al pubblico bisogna seguire quello stile. Paper Moon è un film eccezionale, che rivisto oggi, piace ancora di più ed e’ meritevole di essere citato, come un film di valore storico . Voto 10 dieci Interpreti e personaggi Ryan O'Neal: Moses Pray Tatum O'Neal: Addie Loggins Madeline Kahn: Trixie Delight John Hillerman: Sceriffo Hardin / Jess Hardin Burton Gilliam: Floyd P.J. Johnson: Imogene Randy Quaid: Leroy Noble Willingham: Mr. Robertson - NOTE - OSCAR 1974 A TATUM O'NEAL COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA. A 10 ANNI FU LA PIU' GIOVANE A VINCERLO (SHIRLEY TEMPLE NE AVEVA RICEVUTO A 6 ANNI UNO SPECIALE). - ALTRE TRE NOMINATION 1974: SCENEGGIATURA NON ORIGINALE, ATTRICE PROTAGONISTA (MADELINE KAHN) E MIGLIOR SUONO. - DAVID DI DONATELLO 1974 PER MIGLIORE ATTRICE STRANIERA A TATUM O'NEAL.

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