Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
Una vedova assai benestante (Wyman) si innamora del suo giardiniere, più giovane di lei (Hudson). Vorrebbe sposarlo, ma il paese è piccolo, la gente mormora e i due figli non vogliono saperne di vedersi un plebeo in casa (anche se l'uomo, un maschio alfa indipendente e coriaceo, saldamente ancorato alla filosofia di Thoreau, ha tutt'altre intenzioni). Così i due si lasciano ma la donna - causa cambio di programmi dei figli, si ritrova da sola col televisore come unica compagnia. L'amore trionferà anche stavolta?
Quarto film che il regista affida alla fisicità imponente di Rock Hudson (suo malgrado noto più per essere stato la prima stella di Hollywood a morire di Aids che per le sue qualità attoriali), Secondo amore è un melodrammone sentimentale degno del Matarazzo più in forma. Al di là della trama, la regia riesce a raccontare efficacemente sia gli ambienti ultraborghesi che la vita di una comunità sessuofoba, parruccona, classista e piena di pregiudizi. Fassbinder girò un remake del film, dal titolo La paura mangia l'anima.
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