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Picnic

Regia di Joshua Logan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Picnic

di luisasalvi
4 stelle

Una antologia di luoghi comuni kitsch

Una antologia di luoghi comuni kitsch.

Ricordo di aver deriso le compagne che lo ammiravano quando lo vidi alla sua uscita; avevo15 anni. In particolare esaltavo ironicamente il vestito azzurro di Kim Novak che piangeva gettata sul letto, con approvazioni convinte e commosse da parte delle mie compagne. Tipico luogo comune, lo capivo già allora.

Decenni dopo l’ho registrato, ne ricordavo poco; ma l’ho cancellato senza commenti. Avendone riletto le lodi l’ho di nuovo registrato e visto ieri; mi pare sempre peggio; non ho voglia di esaminarlo. Come tema assicura i vantaggi sentimentali dell’ignoranza del bulletto irregolare Hal: Alan, suo amico d’università, valido studioso, ora imprenditore, è abbandonato dalla fidanzata Magde che gli preferisce Hal; il film presenta male Alan e bene la scelta di Magde, a sua volta bella ma ignorante, mentre la giovane sorella Millie è intelligente, studiosa, ma invano innamorata anche lei di Hal. Un ballo fra i due belli è proposto come climax del film, in cui i due si innamorano e tutti li ammirano. Ovvie banalità. Forse il meglio (amaro) del film è la vicenda matrimoniale (non diciamo “d’amore”) fra la zitella insegnante Rosemary ansiosa di sposarsi e il negoziante Howard,  che vorrebbe resistere agli approcci di lei. Poco per un film.

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