Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Sordi omaggia sè stesso (strano!) ed il teatro d'avanspettacolo degli anni '40, mettendo in scena la curiosa parabola (ascesa e declino) della compagnia di Mimmo Adami e Dea Dani. In ritardo di oltre vent'anni rispetto ai simili Vita da cani e Luci del varietà, ha però una buona vena narrativa, personaggi simpatici e ben delineati ed una serie di numeri e sketch curati con una passione particolare che aiuta a rivivere lo spirito di quegli anni. Gli stessi vissuti da protagonisti da Carlo Dapporto e Wanda Osiris, impiegati in brevi parti auto-omaggianti. Ma 'ndo vai se la banana non ce l'hai viene da questo film - forse l'unica cosa in un certo senso 'memorabile', rimasta negli anni.
Gioie e sofferenze (soprattutto le seconde) di una mediocre compagnia d'avanspettacolo romana in cerca di scritture negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale. Un colpo di fortuna porta gli artisti ad esibirsi al prestigioso Petruzzelli di Bari, ma il successo non durerà e sarà dura ridimensionarsi, dopo aver vissuto il momento di gloria tanto atteso.
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