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Comincerà tutto un mattino: io donna tu donna

Regia di Angelo Pannacciò vedi scheda film

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La recensione su Comincerà tutto un mattino: io donna tu donna

di mm40
1 stelle

Il marito o l'amante? L'avvenente Nadia, delusa dagli uomini, opta infine per l'amica.

 

C'è davvero poco da salvare in questo Comincerà tutto un mattino: io donna tu donna, che il pur volonteroso Angelo Pannacciò dedica a suo figlio Jonathan Ted; trattasi a conti fatti di un'operina a budget inesistente che tenta disperatamente di intavolare un qualche vago discorso femminista non troppo approfondito, dovendo piuttosto ripiegare su un altrettanto blando erotismo dal lesbo-retrogusto a dirla tutta scarsamente piccante. Insomma: nè pellicola di qualche retorica (se un discorso di fondo c'è, è realmente parecchio confuso), nè a uso e consumo di un pubblico voyeurista/onanista, Comincerà... rappresenta a perfezione la deriva priva di valore sia sul piano formale che contenutistico che il cinema di genere nostrano sta affrontando alla fine degli anni Settanta, complice una crisi che coinvolge tutto il mondo della celluloide. E Pannacciò è un degno vessillifero di questa decadenza, con le sue velleità registiche mal concretizzate e senza dubbio penalizzate ulteriormente da una produzione di spessore poco più che amatoriale. Nel cast non compaiono nomi rilevanti a parte quello di William Berger, circondato da non professionisti o esordienti dal futuro poco glorioso sul set (Alex Damiani, Anka Auling, Elisabeth Tulin, Mark Bodin). Negli anni successivi, pur di continuare a lavorare, il regista si butterà anche sul cinema a luci rosse. 1,5/10.

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