Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Capolavoro assoluto
Grandissima opera di De Sica, ispirato alla raccolta di racconti di Marotta.Svetta su tutti l'episodio della pizzaiola.Cammeo memorabile di raffinato umorismo.Una grande Sophia Loren adultera sensuale e carnale,per ritrovare un anello perduto, in compagnia di un trafelato Furia, passa in rassegna i clienti della pizza a credito"oggi ad otto "in voga negli anni del dopoguerra nella città partenopea, ,in una girandola di situazioni tra il comico, il grottesco e il tragico.Momento clou l'incontro con "l'inconsolabile" vedovo Paolo Stoppa, incline ad atteggiamenti e comportamenti da "sceneggiata"lo devono fermare mentre finge di buttarsi dal balcone,durante la scenografica veglia funebre,altra chicca Tecla Scarano, che accoglie i visitatori venuti a portare l'estremo saluto,sempre con lo stesso zelante ritornello retorico.L'episodio del guappo è malinconico ma poetico,il pazzariello in un impeto di coraggio, dopo aver subito la presenza nella sua casa da parte del malavitoso del rione, venuto a conoscenza di una sua grave malattia, lo sfratta in malo modo.L'ospite non gradito,ritornerà e in buona salute,ma stavolta troverà la famiglia compatta che farà quadrato e lo caccerà definitivamente.Straziante il racconto del funeralino.Autobiografica la novella del giocatore, un nobile afflitto dal vizio e per questo interdetto dalla sua famiglia, si riduce a giocare col figlio del portinaio, continuando a perdere anche con un ragazzino, costretto dal padre ad assecondare le sue bizze.Il racconto della prostituta maritata ad un uomo ricco, bello e giovane , solo per consentirgli di espiare una grave colpa, è il meno incisivo.Indimenticabile e di sferzante ironia invece quello del pernacchio.Un uomo giudizioso ed esperto,chiamato il professore,considerato un'autorità del quartiere, dispensa consigli e perle di saggezza a chi si rivolge a lui e quando gli chiedono come punire lo spocchioso e arrogante nobile locale,che obbliga gli ambulanti a spostare le proprie bancarelle, per transitare con la sua automobile nello stretto vicolo, suggerisce il rimedio più estroso e fantasioso che un napotelano possa concepire, ovverossia "il pernacchio"un verso che nella sua sintesi fonetica focloristica, è la peggiore offesa che si possa tributare ad una persona,non la pernacchia che come dice il mitico Edoardo è volgare e poco incisiva,fanno perfino delle prove e quando l'antipatico aristocratico passa, si sente uno dei più famosi e pittoreschi pernacchi della storia del cinema.
Attori eccelsi e una grande regia rendono questo lavoro, un assoluto capolavoro senza età.
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