Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Tratto dal libro omonimo di Giuseppe Marotta e ridotto per il grande schermo da Zavattini, il film fallisce soprattutto quando cerca di fare melodramma (il lunghissimo e ridondante episodio con la Mangano, “Teresa”) o quando supplica la commozione con mezzi ambigui (quell’agghiacciante “Funeralino”). Difettosi appaiono alcuni degli altri episodi: poco divertente risulta essere l’unico dove appare De Sica “I giocatori”; piacevole ma “amputato” il primo episodio con Totò. Rimangono i migliori “Pizze a credito” e “Il professore”. Il primo offre un ironico ed efficace scorcio del “fai-da-te” napoletano che rende famoso il popolo partenopeo nel mondo, coadiuvato da un set di segni culturali ben incarnati dagli attori, Stoppa in testa (celebre la sua scavalcata suicida dal terrazzo prolungata giusto in tempo per farsi acchiappare dai conoscenti…). Il secondo, con Eduardo è il più sintetico e diretto, giocato abilmente su questa strana figura di consigliere che regola, come un “boss angelico”, i conti tra la povera gente in barba ai ricconi che ascoltano il suo violino mentre cenano con vista sul mare. In definitiva, molto imperfetto, squilibrato e decisamente lungo. Voto: 5
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