Regia di Antonio Leonviola vedi scheda film
Un bambino, cresciuto con le suore, viene affidato in adozione. Scappa però molto presto dalla sua nuova famiglia, invaghitosi di una ballerina vista sui cartelloni pubblicitari per strada: il piccolo è certo che sia lei la sua vera madre. Così ovviamente non è, e la ragazza fa di tutto pur di liberarsi dell'intruso. Finchè qualcuno dall'alto ci mette lo zampino...
Ballerina e Buon Dio (titolo sconsideratamente privato degli articoli determinativi) è forse il titolo maggiore licenziato da Antonio Leonviola - che qui si firma semplicemente con il cognome -, discreto mestierante in odore di autorialità che lavorò principalmente fra gli anni Cinquanta e Sessanta. In effetti questa pellicola tardo-neorealista ha tutte le carte in regola per rappresentare, se non un classico, per lo meno un momento memorabile del cinema nostrano di quell'epoca: partendo da un soggetto dall'eco puramente zavattiniana (pare di Mario Monicelli, non accreditato però sui titoli di testa), Leonviola scrive una sceneggiatura intrisa di buoni sentimenti, povera gente, sofferenze ingiuste e ovvio lieto fine. Forse i buoni sentimenti sono un po' troppi, ecco tutto: probabilmente limitando l'approccio buonista a oltranza il regista/sceneggiatore sarebbe potuto risultare più verista e magari più apprezzato da un pubblico che, nel 1958, era ormai stanco di questo tipo di film-fiaba. Che comunque, va detto, in sè funziona; a parte il finale che sembra aggiustato alla bell'e meglio, un po' troppo sbrigativo, e qualche pecca recitativa per il piccolo Marietto Angeletti (esordiente assoluto, reciterà in una decina di pellicole negli anni immediatamente successivi) e per la co-protagonista Vera Tsechechowa, non sempre all'altezza della situazione. Ma le chicche vere e proprie dell'opera stanno nei volti di contorno, da Vittorio De Sica - nei panni nientemeno che di Dio, a dimostrazione di una certa riverenza verso il neorealismo - a Mario Carotenuto, da Gabriele Ferzetti a Giacomo Furia. Musiche di Piero Piccioni, senza infamia nè lode. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta