Regia di Martin Herbert (Alberto De Martino) vedi scheda film
"Una Magnum special per Tony Saitta" diretto nel 1976
da Martin Herbert,al secolo il nostro Alberto De Martino,
devo dire che non mi è piaciuto.
La storia racconta che Tony Saitta,
capitano della polizia di Montreal,
viene a sapere che la sorella è
morta naturalmente,però lui sospetta
che qualcuno la ammazzata e chiede
l'autopsia e questa gli da ragione.
Allora lui incolpa il dottor Traser,che finisce in galera,
ma un secondo delitto,vittima un travestito,
fa riaprire le indagini, compresa quella relativa a un'altra,
precedente uccisione.
Il Film prodotto dalla Fida Cinematografica,che era molto
attiva all'epoca,decide di fare le cose in grande,
e al nostro Alberto De Martino gli affida la regia
di un "Poliziesco all'Italiana" ma fatto all'Americana,
e gli da in mano un Cast con i fiocchi con Attori
Americani e realizza un nipotino dell'Ispettore Challaghan,
ma deraglia vistosamente.
Però nei primi 25 minuti parte
bene perché miscela il giallo
con il poliziesco e allora
promette (che poi non mantiene),
solo che poi quando comincia l'indagine
e cerca informazioni si incaponisce
di mandare in galera il dottore che la
soccorsa durante il party,e si capisce
da subito che è fuori strada.
Da qui Saitta mette in soccuadro la città
per sapere informazioni,soprattutto dal
secondo omicidio,e allora distrugge una
casa dove vivono dei travestiti che piuttosto
si fanno picchiare a sangue per non spifferare,
oppure quando va dai ricettatori che distrugge
un bagno e quando fa un inseguimento di
circa 6 minuti,che va all'umorismo involontario.
Qui l'Ispettore Saitta è interpretato da Stuart Whitman,
che purtroppo non è Clint Eastwood e non ha lo stesso
carisma suo,e suo malgrado è descritto male.
Poi a mio parere c'è l'errore che fa vedere subito
i due colpevoli per strada,
e invece non doveva farlo perché capisci tutto
dopo 5 minuti e che lui è fuori strada,
e lo capisce dopo ben un ora e 12!
Insomma i personaggi sono ingenui,soprattutto Saitta,
che capisce così tardi la cosa e che deve indagare
sul party,per dirla breve,tutta la prima parte
il regista tralascia la storia per lo spettacolo,
dove si perde per inseguimenti,cazzotti
e squartamenti.
E in mezzo a tutto questo ci mettono uno zoppo
e una cieca,un classico per i thriller Americani
dell'epoca,che tentano 3 volte di ammazzarla,
Poi nella seconda il suo prevedibile epilogo.
Che poi tutte le sicurezze di Saitta scompaiono e
la sorella non era una santarellina e per questo
lui è deluso con dei flashback erotici.
Comunque questa volta De Martino,
che è stato a mio parere un discreto regista "di genere",
questa volta spreca anche un Cast dove figurano:
John Saxon-Martin Landau-
Tisa Farrow-Carole Laure-Jean Leclerc-
Gayle Hunnicutt e Jean Marchand.
Invece nel reparto tecnico segnalerei
le splendide e coinvolgenti musiche originali
del maestro Armando Trovajoli.
In conclusione un Film che ha
il sapore dell'occasione mancata,
perché ha un buono spunto
ma cade in ingenuità narrative
notevoli con personaggi poco
credibili e con una prima parte
con forzati inseguimenti e violenze,
insomma De Martino questa volta
deraglia.
il mio voto. 4.
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