Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Una storia rigida che ci porta in via drammatica ad una vendetta senza tregua contro l’abuso dell’innocenza. Bunuel sceglie di nuovo la Deneuve, costruendole un bel ruolo a tutto tondo, che si adatta alle sue corde ed al suo fisico in maniera forte e determinante. Una severa messa in scena che però non trascura il racconto anche dal punto vista classico, ma non nascondendo mai le sue frecce contro un sistema religioso e politico a cui non risparmia niente. La vendetta sarà forte e determinata e senza pietà in assoluto, la ragazza tornerà al momento giusto per distruggere l’uomo che ha approfittato della sua ingenuità, e non avrà remore per accoppiare il suo dolore fisico che inciderà nella sua bellezza, alla durezza contro la persona che accompagnerà fino alla morte in maniera determinata. Tratto da un autore preferito dal regista, Galdos, da cui aveva già tratto Nazarin, il regista ha cambiato ambientazione da Madrid a Toledo, rendendo più provinciale la storia, che d’altra parte in questa situazione prende la visione giusta. Una fotografia stupenda a colori apporta quel tocco in più che completa in pieno tutta l’operazione. Il film mette in evidenza il rapporto fra Don Lope e Tristana che si inverte nella seconda parte, mettendo sempre sotto accusa la medio alta borghesia, per cui tutto si fa senza scrupoli e con determinazione quasi violenta
una storia che dievnta sempre più feroce
attraverso questi due personaggi affronta le tematiche che gli stanno a cuore
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