Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Il racconto di un rapporto difficile, di due vite strette dalla furia di una perversione sadomasochistica incolmabile. Deneuve e Rey ad alti livelli, Bunuel si impegna nella descrizione delle psicologie dei personaggi ancor prima e meglio che in quella dei fatti concreti (in verità abbastanza esigui come quantità e ben ordinati logicamente, a dispetto dell'usuale narrazione delirante-surreale del regista). Tristana, nonostante il ruolo di vittima nei confronti del carnefice-tutore, si tramuta ben presto in personaggio negativo - e cosciente della propria negatività, fino al punto da trovare nella vendetta l'unica soddisfazione che possa ripagare le sventure trascorse. Un altro bel lavoro del grande Bunuel.
Tristana, rimasta orfana da ragazzina, viene affidata ad un tutore che molto presto ne fa la propria amante. Cresciuta, conosce un pittore, se ne innamora e fugge con lui. Tornerà però dall'anziano tutore ormai malata, con un tumore alla gamba ed un'amputazione in vista. Anche l'uomo sta male e lei ricambia la crudeltà subita in giovane età lasciandolo morire.
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