Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
Film emozionante, sulla presa di coscienza da parte di due (o tre) ragazzini di come sia complicata la realtà e di come sia difficile mantenere la propria dirittura morale, direi in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo. Qui siamo nel profondo sud americano razzista degli anni Trenta, colpiti dalla crisi economica, ma il tema è universale e forse per questo la storia raccontata (autobiograficamente) da Harper Lee sulla carta e da Robert Mulligan in pellicola è ancora attuale e continua a colpire nel segno. Peccato che l'unico Oscar ottenuto da Gregory Peck non sia stato accompagnato da quello per almeno uno dei tre ragazzini (i due figli più il piccolo Dill) che gli fanno degno contorno: l'avrebbe sicuramente meritato almeno la piccola Mary Badham, il cui fratello John sarebbe poi diventato un regista di discreto successo.
Tanto per fare chiarezza, il titolo originale To Kill A Mockingbird significa "uccidere un mimo", essendo quest'ultimo un uccellino che ripete il verso degli altri animali che sente intorno, detto anche "tordo americano"; Mereghetti parla genericamente di tordo, che però in inglese si dice thrush; nel film viene tradotto con usignolo, che però sarebbe nightingale; infine, il cognome del protagonista, Finch, significa invece fringuello.
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