Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
Basterebbe l'arringa di Atticus Finch, alias l'ottimo Gregory Peck, a rendere a sè stante nella storia del cinema Il Buio Oltre La Siepe. Coraggio, dignità, lealtà e fedeltà ai principi di giustizia da Padre Fondatore nell'America (Alabama) razzista e in crisi del '32. Ma il film non è solo questo: c'è la bella storia di tre bambini (irresistibile Scout, una dolcissima monella) e di una casa dei misteri che li farà crescere attraverso pericolose vicissitudini. C'è l'ombra della Grande Depressione e il rapporto tra padre e figli. C'è la tensione di un dramma collettivo (bellissima la scena dei fattori all'assalto della prigione bloccati dal coraggio dei protagonisti e quella della testimonianza al processo della ragazza al centro del fattaccio) e l'irreprensibile scelta dell'individuo. Con passo da romanzo e mano ferma, Mulligan ci illustra i vari temi proposti manovrando con abilità la scena, coadiuvato da ottimi interpreti. Duvall sbuca e buca lo schermo con pochi sguardi.
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