Regia di Michael Winner vedi scheda film
Forse è ingiusta l'accusa di "film fascista". Certamente una tesi reazionaria c'è (l'uomo perbene e progressista che diventa giustiziere), ma il tutto è abbastanza ambiguo ed alla fine la figura del giustiziere non è vista neanche troppo in termini positivi, in quanto la ripetitività e la gratuità di certi suoi omicidi sono anche velatamente criticati. Il film va preso per quello che è, e cioè un poliziesco d'azione violento e a tratti rozzo (come nello stile del suo regista, Michael Winner, che pure qualche buon film l'aveva diretto...). Niente di spettacolare, ma forse niente di eccessivamente criticabile.
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