Regia di Michael Winner vedi scheda film
Capostipite di una lunga serie di mediocri(e talvolta anche pessimi) sequel è un film che ebbe grande successo,riportò in auge la stella all'epoca in via d'appanamento di Bronson dirigendolo verso il versante nobile del B movie.E' probabilmente più famoso per la sua ambiguità ideologica che per reale importanza cinematografica anche se è obbligatorio riconosce il merito a Winner di dirigere efficacemente le scene d'azione(la sequenza dello stupro della figlia dell'ingegnere e dell'uccisione della moglie sono ancora molto dure anche a distanza di tanti anni) e ambientare il film in una New York notturna realmente inquietante,un incubo metropolitano che poi sarà ripreso da tanti altri film.Agghiaccia la metamorfosi dell'ingegnere quieto e dalle idee progressiste che gradualmente si trasforma in spietato assassino dopo che gli hanno ucciso la moglie e stuprato la figlia riducendola a uno stato quasi vegetativo:prima goffo e quasi incapace,pericoloso più per sè che per gli altri poi sempre più spietato.L'ambiguità sta nel fatto che mentre dalla polizia il problema di un giustiziere solitario di malfattori si va ad aggiungere a quello rappresentato dagli altri malviventi(temendo folli imitatori di gesti tanto estremi),la popolazione è tutta dalla parte del giustiziere.E vengono appena accennate ragioni politiche per cui è meglio farlo trasferire in un altra citta piuttosto che arrestarlo.L'uomo della strada che si fa giustizia privata,insomma:decisamente da condannare a mio parere.Il film di Winner invece a parole lo fa ma in concreto....direi proprio di no.
molto efficace nell sequenze action
la sua inespressività viene usata al meglio
funziona bene nel ruolo del vecchio poliziotto
pare di contorno
ok
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