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La casa delle anime perdute

Regia di Robert Mandel vedi scheda film

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La recensione su La casa delle anime perdute

di Furetto60
4 stelle

Piccolissimo e modestissimo horror che anticipa la famosa saga di "The Conjuring"

Siamo agli inizi degli anni ottanta, in Pennsylvania, gli Smurl, famiglia realmente esistita e non di fantasia, con il padre Jack , la madre Janet, due figlie e altre due in arrivo, sono costretti a trasferirsi in una nuova casa bifamiliare, insieme ai genitori di lui, a seguito dell’inondazione  dell'uragano Agnese, che ha spazzato via la loro vecchia abitazione. Fanno  amicizia con i simpatici vicini e s’integrano bene nella piccola comunità, tuttavia dopo  i primi due anni tranquilli, cominciano a percepire ,all’interno dell’edificio, strani fenomeni: alcuni oggetti si spostano da soli, rumori, voci, passi sulle scale, apparizioni di ombre scure e indefinite, insomma tutto il consueto repertorio tipico delle case infestate. Jack dapprima è scettico, ma poi dopo le ultime manifestazioni cui assiste suo malgrado, si ricrede. La coppia allora si rivolge a degli spiritisti, i famosissimi Ed e Lorrain Warren, demonologi che hanno tenuto conferenze in tutta l’America, da poco scomparsi; essi scoprono che la dimora è posseduta da entità soprannaturali maligne, 4 spiriti tra cui un demone, che hanno scelto loro, proprio in quanto molto devoti, lo scopo sarebbe quello di disgregare il nucleo familiare e poi una volta indebolito, eliminarlo; occorre un esorcismo, ma la chiesa è titubante, nel frattempo i network venuti a conoscenza della storia, si  posizionano in pianta stabile fuori alla casa “maledetta” peraltro i fenomeni aumentano, malgrado interventi “ecclesiastici” fino a quando gli Smurl ormai esasperati sia dai giornalisti, che dagli spiriti malefici, decidono di abbandonare la proprietà, ma questo non basta, perfino in un campeggio, vedono comparire strane ombre scure. Poco conosciuto questo prodotto TV  che anticipa e di parecchio il tanto fortunato “franchise” del “ The Conjuring” inaugurato nel 2013 da James Wan e proseguito poi  con una serie di horror paranormali, che attraverso i suoi tanti sequel/spin-off, segue le vicende dei coniugi Ed  e Lorrain Warren, alle prese  con la bambola stregata “Annabel” secondo taluni veri “medium” secondo altri autentici impostori. In questo ennesimo caso di dimora infestata, il regista prende spunto sia dal noto Poltergeist, che dall’indimenticabile Amityville horror, ma confezionando una versione “soft” modestissima, rimaneggiata  da solerti edulcorazioni, per poterla adattare al piccolo schermo, evitando accuratamente truculenze e violenze, si limita a mostrare innocui e svolazzanti ectoplasmasmi. L'idea di osservare la storia da altra prospettiva con una visuale sfacciatamente “clericale”, poteva essere potenzialmente interessante, ma la realizzazione è fiacca, con un'atmosfera  letargica, i ritmi lenti, la recitazione insufficiente e la cosiddetta “possessione”, segue linee narrative scontate e già percorse n-volte. Non aggiunge nulla di nuovo alla lunga teoria di film sulle case infestate

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