Regia di John Cassavetes vedi scheda film
TUTTO A POSTO, TUTTO NORMALE
L’amore è tutto, si dice, ma a volte non basta. Lei è strana, gli altri la vedono così dunque è così, anche il marito che la difende come può, come sa. Ad un certo punto Mabel crolla, di fronte alle pressioni esterne, alle migliori intenzioni che le impediscono di essere se stessa, così sensibile, così poco convenzionale. Mabel viene messa tra i matti, cioè diventa matta. Cassavetes ha offerto a G. Rowlands il ruolo di una vita meravigliosamente complesso, perfettamente dis-aggregato al contesto (il marito, i figli, gli amici, i parenti) al punto da farsi portatore di disordine, cioè di verità in un ordine apparente. Qualche eccesso melodrammatico (le esplosioni di follia, forse volutamente sopra le righe, recitate) non incrina minimamente il film che è uno spaccato di vita straordinariamente intonato e preciso. Accanto a G. Rowlands non si può non citare uno splendido P. Falk.
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