Regia di Gillo Pontecorvo vedi scheda film
La Casbah di Algeri messa a ferro e fuocodai parà francesi...Gillo Pontecorvo dopo la retorica tenuta male a freno di Kapò torna con un film che è l'epitome dell'antiretorica.Adotta uno stile documentaristico,quasi un film neorealista senza copione ibridato con un cinegiornale per raccontare la guerra tra gli algerini del Fronte di liberazione e i parà che con tecniche nuove cercano di fare pulizia nel delicato crogiolo di rivoluzionari situato nella parte araba di Algeri.E'un film di coralità esaperata che frammenta i punti di vista a seconda delle storie che segue,che cerca di essere equidistante,forse anche un pò ambiguo.Da una parte vediamo gli attentati dinamitardi in locali pubblici organizzati facendo mettere le bombe dalle donne(a cui tagliano i capelli,le truccano da occidentali),vediamo le uccisioni a bruciapelo di poliziotti francesi dall'altra, vediamo i parà senza scrupoli che non esitanoa far esplodere case o a usare la tortura per avere le informazioni di cui hanno bisogno.Nel coro polifonico emerge la figura del colonnello dei parà militare che non si ferma di fronte a nulla pur cercando di conciliare la strategia e la politica.Un film che in Francia uscì con qualche anno di ritardo e che fomentò disordini.Una censura inutile e deleteria come tutte le censure,perchè è un film istruttivo e permette di avere informazioni di prima mano su un conflitto che noi praticamente non conosciamo.Io personalmente ho trovato a volte fuori luogo con lo stile del film le musiche di Morricone e sinceramente il film moltiplicando le storie da raccontare diventa un po'troppo frammentario...
adotta uno stile documentaristico il più neutro possibile
bravo
non male
ok
discreto
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