Regia di Gillo Pontecorvo vedi scheda film
Appassionante ricostruzione dell’insurrezione popolare che portò all’indipendenza algerina dalla Francia nel 1962 (cioè solo quattro anni prima del film). Seguendo in particolare la vicenda umana di un personaggio, Alì La Pointe (delinquente comune convertitosi agli ideali rivoluzionari), si assiste all’incalzante sequenza dei fatti: l’organizzazione interna dei ribelli, i primi omicidi di soldati francesi, la caccia all’arabo e le ritorsioni da parte dei coloni, gli attentati dinamitardi, l’arrivo dei parà, i posti di blocco sempre più rigorosi all’uscita della casbah, le torture dei sospettati, lo smantellamento del fronte indipendentista. Quando tutto sembra perduto, nell’ultima sequenza, una sollevazione spontanea condotta all’insaputa dei leader in esilio ribalta la situazione. Pur essendo un film di parte (che centra perfettamente il bersaglio: lo spettatore fa il tifo per gli algerini), viene evitata una contrapposizione troppo manichea: le attentatrici, prima di lasciare le bombe a orologeria nei locali pubblici, guardano intorno a sé le persone che stanno per saltare in aria, si indovina un moto di compassione ma è più forte la volontà di portare a termine l’azione; d’altra parte il comandante dei parà, a chi lo accusa di usare metodi nazisti, ribatte ricordando di aver militato nella Resistenza.
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