Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Gli anni Ottanta,dopo il fallimento dell'ambizioso,e notevole, "Un sogno lungo un giorno",sono stati un percorso inverso al decennio precedente per Francis F.Coppola:progetti "in piccolo" meno magniloquenti di quelli che avevano caratterizzato i Settanta,un cinema più "da camera" ("Cotton Club" a parte)che sinfonico,anche se gli argomenti trattati infine sono universali."Giardini di pietra" è un film sulla guerra in Vietnam vista da casa,con soldati lontani dalla guerriglia in Asia,e forse più ancora sulle prime conseguenze di un conflitto perduto:ambientato a fine anni Sessanta in un posto in cui i caduti vengono sepolti,vede due soldatacci invecchiati,come James Caan e James Earl Jones,affezionarsi ad un giovane che in nome di un idealismo patriottico talmente ingenuo da risultare disarmante,il film procede in maniera sommessa,trovando verso la conclusione un impulso ad un tasso emozionale più forte. L'uscita a ridosso degli ultimi film importanti sulla guerra in Sud-Est asiatico quali "Platoon" e "Full metal jacket" ha probabilmente nuociuto a questa pellicola ben costruita,ottimamente diretta e ben recitata,soprattutto da un James Caan che avrebbe meritato almeno una candidatura all'Oscar per la ruvida spontaneità immessa nel proprio personaggio.Però resta un'opera non minore,ma semmai contenuta e senza enfasi,meno ardita di "Rusty il selvaggio" e lo sfortunato musical di cui sopra,più tradizionalistica, che vive il proprio pathos sentimentale quasi con pudore e senza invadenza,in un quadro d'America dimesso e convincente.
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