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Non si sevizia un paperino

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non si sevizia un paperino

di DeathCross
10 stelle

Un capolavoro del Giallo all'italiana.
Lucio Fulci utilizza la forma del genere investigativo per analizzare, sviscerare, condannare la piaga del bigottismo in tutte le sue forme, realizzando se non il migliore dei suoi film (secondo me "...e tu vivrai nel Terrore! L'Aldilà"), sicuramente il più coraggioso. Le tematiche scottanti, l'erotismo particolarmente calcato, l'efferatezza delle scene di violenza basterebbero a rendere "Non si sevizia un Paperino" oggetto di dibattito; ma il film è reso ancor più controverso dal fatto che tali elementi (sesso e violenza) vedano come protagonisti dei bambini, e proprio questo fu il fattore principale dei "guai" che l'opera dovette affrontare. Una scena, in particolare, dove un ragazzino si trova "costretto" a osservare una ragazza, Patrizia (una magnifica Barbara Bouchet), completamente nuda e in attegiamenti provocatori, provocò delle noie giudiziarie, e lo stesso Fulci giustificò questa scena svelandone la realizzazione: infatti, nelle inquadrature col ragazzo la donna nuda era assente, mentre nelle inquadrature con la Bouchet il ragazzo, mostrato di spalle, era sostituito da una controfigura (un nano). L'aneddoto rivela la grandissima abilità registica di Fulci, abilità che viene confermata nella meravigliosa scena del linciaggio della magiara (un'ottima Florinda Bolkan) commentata dalla commovente canzone (costruita sul tema del film composto da Riz Ortolani) "Quei giorni insieme a te", cantata da Ornella Vanoni: questa scena accosta magnificamente la violenza estrema delle immagini con la profonda liricità della musica (operazione ripetuta altre volte da Ortolani, ad esempio in "Cannibal Holocaust"), rendendo piena giustizia  all'epiteto poète du macabre coniato dalla critica francese (decisamente più avanti di quella italiana) per definire lo stile fulciano.
Arriviamo, dunque, al finale, in cui Fulci sferra il suo poderoso attacco contro il bigottismo religioso, accusa che deriva non sia dall'identità in sé dell'assassino, sia dalla motivazione sconvolgente posta alla base dei suoi delitti: il monologo in cui il killer "giustifica" l'omicidio dei ragazzi presentandolo come un atto salvifico volto a preservare la loro innocenza dalla corruzione del peccato è da brividi!

Concludendo, direi che "Non si sevizia un Paperino" rappresenti uno dei punti più alti raggiunti dal Cinema italiano, non solo di genere, e aggiungerei che si tratti di un'opera che non può passare inosservata.

Voto: 10.

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. Mr Rossi
    di Mr Rossi

    Ma come non si fa ha non notare il massacro della Bolkan a colpi di catene roventi e mazzate di ferro (pure le dita rotte col cancello!) e aver voglia di cambiare canale? Sembra uno spot contro il femminicidio nel terzo mondo... Con quella canzone della Vanoni poi sai che poesia. Per non parlare dell'infinita caduta del pretino assassino dalla cima dell'Everest (in realtà una collina lucana). Attrici sprecate che per fortuna hanno mostrato di meglio in altri film (almeno una delle due si spoglia ma il nano si sarà eccitato?). E pensare che il nostro cinema è assai più noto di quello francese ma non per questi filmacci ispirati da qualche rotocalco e spesso girati con la fantasia di uno zombi...

  3. DeathCross
    di DeathCross

    Non capisco la ragione del verbo avere nella frase "Ma come si fa ha non notare il massacro..."

    Comunque interessante il tuo commento, anche se noto che hai preferito usare la facile ironia piuttosto che costruire un discorso articolato. ;)

  4. Mr Rossi
    di Mr Rossi

    Non capisco come mai questi film d'imitazione di Lucianson Fulci & C.Ippolito vari siano considerati da qualcuno dei capolavori del nostro cinema (fosse quello del terzo mondo va beh) io l'avrei intitolato "Non si sevizia un manichino" (mi riferisco alla scena finale girata con un pupazzo che cadendo dalla collina fa delle scintille urtando contro le rocce) per il resto mi sembra ispirato a film più noti d'altro genere (hai presente "Il giorno della civetta") anche se qui si narra di infanticidi e magia nera vudù nelle campagne ciociare-lucane ai bordi di un autostrada non ad Haiti o in Messico.

  5. DeathCross
    di DeathCross

    Come si dice, "I grandi artisti non copiano: rubano".

    Per il resto, de gustibus non est disputandum.

    Bye!

  6. amandagriss
    di amandagriss

    :)

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