Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Uno dei crimini peggiori, l'infanticidio. Una terra e una gente dimenticate, lasciate in balìa di superstizione e ignoranza. Una comunità retrograda e palesemente misogina. Sotto l'autostrada sopraelevata scorre sangue cattivo, non necessariamente quello della fattucchiera del paese, nè quello della danarosa e libertina forestiera, rispettivamente una convincente Bolkan e una seducente Bouchet. Una pellicola che scava con le unghie nel folclore e nell'arretratezza di certe zone rurali, tagliate del tutto fuori dai centri che contano ma altrettanto rappresentative di un'Italia che il regista romano ha il coraggio di prendere di petto, mostrandocela nei suoi aspetti più inquietanti. Quasi cronaca dei nostri giorni, purtroppo.
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