Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
E' molto di più di un 'semplice' dramma di provincia, questo di Fulci è un atto d'accusa in piena regola contro la cecità e l'ignoranza che investe certe zone dell'entroterra del sud Italia (ma senza tante difficoltà potrebbe essere pure il nord, vedasi Malìa di Nasca, che uscirà due anni dopo e che con questo Non si sevizia un paperino ha non poche affinità). L'ignoranza che è superstizione, che a sua volta alimenta la disperata, bruta cecità paesana, in un circolo vizioso inarrestabile. Bravo Fulci a mischiare giallo, thriller ed elementi horror ed a tenere sempre il ritmo abbastanza alto; in sceneggiatura viene assistito da Gianviti e Clerici e per le musiche può contare sul buon Riz Ortolani.
In un paesino della Basilicata vengono ritrovati, a breve distanza di tempo, tre bambini assassinati crudelmente. I sospetti cadono su una medium, che però la polizia, dopo un interrogatorio, riconosce innocente e libera. La gente la lincia lo stesso, ma poco dopo un altro bambino viene trovato cadavere. Un giornalista decide di indagare da sè.
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