Alphonse (Gérard Depardieu), disoccupato e unico abitante, con la moglie, di un grattacielo di trenta piani alla Défense, attacca discorso con uno sconosciuto nella metropolitana periferica parigina; poco dopo scopre che è stato assassinato con il suo stesso coltello. È solo il primo episodio di una incomprensibile serie di omicidi attraversata da Alphonse in compagnia di uno strangolatore e di un poliziotto, testimoni sbigottiti e non sempre innocenti. Bertrand Blier ci guida in un viaggio inquietante e assurdo nell'incubo metropolitano, condito con un insolito humour nero che sfiora il surrealismo. Si ride, anche spesso, ma con i brividi lungo la schiena.
c'è chi ne è entusiasta. francamente 90 minuti di commedia dell'assurdo, quasi sempre urlati e sopra le righe senza sosta, alla lunga diventano sfiancanti. ci sono sicuramente dei buoni momenti, ma il coraggioso tentativo di Blier di "critica alla disumanizzazione della società" in chiave sureale appare oggi un po' datato e innocuo.
Mezzo passo falso per l’autore di pellicole di livello decisamente superiore come “Les valseuses” nel 1974, “Tenue de soirée” nel 1986 o “Trop belle pour toi” tre anni dopo, tre titoli che la dicono lunga sul gusto di Bertrand Blier per la provocazione e per una filosofia di vita che definirei anarcoide. Il film si apre con un dialogo al limite… leggi tutto
Mezzo passo falso per l’autore di pellicole di livello decisamente superiore come “Les valseuses” nel 1974, “Tenue de soirée” nel 1986 o “Trop belle pour toi” tre anni dopo, tre titoli che la dicono lunga sul gusto di Bertrand Blier per la provocazione e per una filosofia di vita che definirei anarcoide. Il film si apre con un dialogo al limite…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
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Commenti (1) vedi tutti
c'è chi ne è entusiasta. francamente 90 minuti di commedia dell'assurdo, quasi sempre urlati e sopra le righe senza sosta, alla lunga diventano sfiancanti. ci sono sicuramente dei buoni momenti, ma il coraggioso tentativo di Blier di "critica alla disumanizzazione della società" in chiave sureale appare oggi un po' datato e innocuo.
commento di giovenosta