Regia di Guido Brignone vedi scheda film
Una delle numerose trasferte in Italia per Jean Gabin e l’italo-francese Serge Reggiani, diretti dal popolare e modesto regista Guido Brignone, che affianca loro due stelle italiche d’altri tempi come la prosperosa Silvana Pampanini e l’elegante Carla Del Poggio. Siamo dalle parti di Perugia nei primi anni ’50. Uno stimato medico e docente universitario si lascia sedurre da un’acrobata, al punto di mettere a repentaglio la sua carriera e in crisi il suo matrimonio. Epilogo drammatico, ma con lieto fine consolatorio, per non dire deludente. Siamo lontani dalle buone vecchie pellicole di Raffaello Matarazzo di cui Guido Brignone è in questo caso, volente o nolente, debitore. Il film merita nondimeno di essere visto per l’accurata ambientazione ospedaliera e universitaria in cui è immerso, nonché per la figura interpretata da Jean Gabin, credibile quanto autorevole sia come medico e docente carismatico, sia come marito e padre di famiglia in piena e inconsapevole crisi di mezz’età. Lo affiancano degnamente Serge Reggiani, nel ruolo dell’acrobata vittima di un drammatico ed equivoco incidente sul lavoro, e Carla Del Poggio in quello della moglie tradita, che si batte con le unghie e con i denti per salvare il suo matrimonio. Stendo invece un pietoso velo sulla prestazione di Silvana Pampanini, “femme fatale” più vicina alla Saraghina di felliniana memoria che non alle grandi seduttrici del cinema di quegli anni. Colonna sonora pomposa ed enfatica. Qualcuno deve aver dimenticato di dire al compositore di scrivere musiche per un melodramma e non per un “noir”…
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